11 Marzo 2016 - 15.24

VICENZA- POMARI: aria di rivoluzione contro la cementificazione

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Pomari, no alla cementificazione, la lotta continua. Era l’11 marzo del 2003 quando venne approvato con un colpo di mano il Piruea Pomari dall’Amministrazione Hüllweck: quel giorno i terreni che avrebbero dovuto ospitare uno dei più grandi parchi urbani e naturalistici di Vicenza vennero trasformati in area edificabile.
“Di fronte a tutto questo- affermano i rappresentanti del Comitato- in tanti abbiamo deciso di non chinare la testa, ci siamo opposti fortemente e siamo riusciti a riportare all’attenzione della città la voce di un quartiere che ha deciso di non restare indifferente e di dire basta a questo tipo di progettazione urbanistica che vede il primato degli interessi economici dei palazzinari sul benessere collettivo”.
Dopo 13 lunghissimi anni è arrivato il game over! Il Piruea Pomari finalmente è scaduto e oggi non c’è più proroga
che tenga: pochi giorni fa il Comune ha rigettato la richiesta di proroga del Piruea pretesa da Incos, ma questo non basta. “Per cancellare i progetti, infatti, oggi è necessario modificare le previsioni del Pat e del Piano Interventi eliminando così le devastanti previsioni urbanistiche dell’area.
Per questo abbiamo deciso di tornare in piazza, questa volta più forti di prima: è sotto gli occhi di tutto lo scempio quotidiano di tipo urbanistico-ambientale di cui è vittima Vicenza. Un giorno i Pomari, un altro Carpaneda: qui la cittadella del Tav continua ad espandersi e secondo gli ultimi progetti pubblicati da RFI sarebbero ben 14 e non più 9 gli ettari di terreno fertile che verrebbero definitivamente compromessi dai cantieri per la costruzioni di un’opera molto discussa che ovunque vada si porta dietro devastazione e saccheggio dei territori. Un altro giorno ancora troviamo il primo stralcio della nuova Tangenziale, 5,3 km di asfalto su terreni agricoli da Via del Sole a strada Pausbio, al costo di 13,5 milioni di €/km. Per non dimenticare l’eco mostro per eccellenza: a Borgo Berga abbiamo un complesso quasi completamente sfitto e un’area di cantiere (il famigerato “lotto E”, non ancora cementificato) posta sotto sequestro preventivo dalle indagini della Magistratura, le stesse che stanno scoperchiando la verità sulla disparità tra beneficio pubblico e privato derivante da quel piano urbanistico.
A noi pare evidente che più di qualcuno stia giocando a monopoli con la nostra città, qualcuno che si diverte a
muovere pedine sopra le nostre teste così come è avvenuto in questi ultimi mesi per i Pomari”.
Nell’ultima assemblea il quartiere è stato chiaro e ha espresso la ferma volontà di non piegarsi davanti a contentini che snaturerebbero la battaglia: “Dai terreni tra Via Fermi, Auchan e Brico l’unica opera che può essere costruita è un grande parco pubblico! Nonostante la mole di locali sfitti in città, anziché puntare sulla riqualificazione urbana, si continuano a portare avanti progetti devastanti come quello dei Pomari. Anche per questo abbiamo indetto una manifestazione per il giorno sabato 19 marzo nelle strade del quartiere: è doveroso riappropriarsi della città”.

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