9 Settembre 2021 - 12.27

Polemiche sul Bunker dei tedeschi, Recoaro non ci sta: “Ma quale culla di nostalgici!”

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Secco comunicato dell’Amministrazione Comunale di Recoaro in merito alla polemica innescatasi nella giornata di ieri, 8 settembre 2021, dopo alcuni post diffusi in rete e riguardanti il percorso di visita al bunker Kesselring.
L’apertura del museo, lo ricordiamo, è stata annunciata a luglio ed ha l’obiettivo di mantenere vivo un momento storico fondamentale per i recoarese, dove aveva sede dell’Oberbefehl Süd-West, Comando Superiore Sud-Ovest della Wehrmacht.

A far esplodere la polemica un post di Luca Zaia che promuoveva la sede museale, nella quale (cosa che ha fatto molto discutere) le guide sono vestite con le divise della Wermacht e la data di pubblicazione che corrisponde a quella dell’Armistizio di Badoglio. Proteste dell’ANPI e ripresa della polemica da parte dei media nazionali. Interviene anche l’Amministrazione Comunale di Recoaro.

“L’intera gestione della struttura -scrivono- è in carico alla Regione Veneto attraverso il gestore individuato con apposito bando di gara. Il Comune di Recoaro Terme non ha alcun titolo nell’ambito.

L’idea di recuperare alcuni bunker risalenti al periodo dell’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale era sorta già nel 2004, grazie anche alla sinergia tra l’allora Comunità Montana Agno-Chiampo, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Nazionale Carabinieri. Beneficiando di alcuni fondi messi a disposizione dalla Comunità Montana, pur con non poche difficoltà, si era dato avvio ai lavori di recupero e successivo allestimento museale. Per curare al meglio quest’ultimo aspetto, si era inoltre costituita per l’occasione l’Associazione Bunker Recoaro 1944 1945, contando al proprio interno non solo appassionati, ma anche studiosi e ricercatori di conclamata fama locale, oltre ai componenti del Gruppo Storico Valle Agno che da decenni pubblicano studi e ricerche di storia locale dall’indubbia qualità, apprezzate in tutto il mondo.

A conferma dell’impegno rivolto alla ricerca storica e culturale, non faziosa, lo statuto dell’Associazione, all’articolo 5 indica tra le finalità: “L’Associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità culturali evitando ogni forma di apologia dei regimi dittatoriali legati alla storia locale, nell’ambito della valorizzazione per la creazione di un ecomuseo dei rifugi antiaerei della seconda Guerra Mondiale a Recoaro Terme.”

Fin dalla sua origine, pertanto, l’accesso ai bunker occupati dal Comando del Feldmaresciallo Albert Kesselring è stata una nuova tappa di un percorso più ampio che conta sul territorio recoarese il Museo della vita del soldato nella Grande Guerra, gli itinerari storici della Grande Guerra, dell’Ortogonale 1 – Destra Leogra e i percorsi guidati legati alle tappe fondamentali della Resistenza. Recoaro Terme rappresenta così un unicum di rara importanza in campo storico. Ancora oggi ci si stupisce quando si apprende che la resa tedesca che i libri di storia datano al 29 aprile 1945 a Caserta, in realtà, sia stata decisa e definita proprio a Recoaro Terme. “Chi in questi giorni ha voluto dipingere Recoaro Terme come nuova culla dei nostalgici – ha commentato il Sindaco, Armando Cunegato – non si è preso la briga di capire la reale offerta presentata. Come molti esperti in campo turistico potranno confermare, oggi il mercato chiede sempre più un’offerta fatta di esperienze uniche, non standardizzate, tra le quali rientrano anche le visite guidate con moderni strumenti digitali o la presenza di figuranti e ricostruzioni storiche. Anche a Recoaro Terme questo succede, con grande apprezzamento dei visitatori che possono così vedere alcuni volontari vestire i panni dei soldati tedeschi, di quelli Americani o del personale della Croce Rossa. L’intento è quello di immergere il visitatore nella storia, una storia di guerra, di occupazione e di Resistenza. Per questo nel percorso di visita ampio spazio è dato al racconto delle vicende che hanno chiesto al territorio recoarese un triste pegno in vite umane, vittime dei rastrellamenti, dei combattimenti tra partigiani e occupanti, dei bombardamenti a cui il paese è stato sottoposto nell’ultimo periodo di guerra. Lungi da noi, pertanto, rievocare episodi riconducibili a fenomeni di apologia. Lo sforzo compiuto dall’Associazione Bunker, che mi preme anche qui ringraziare e tutelare per la sua grande competenza, è quello invece rivolto alla memoria di alcune pagine tristi ma fondamentali della storia recoarese e mondiale.”

Le accuse strumentali e le diffamazioni che si sono susseguite in queste ultime ore – ha proseguito il consigliere con delega al turismo, Paolo Asnicar – non fanno altro che creare un immenso danno d’immagine a Recoaro Terme e alla sua comunità, effetto solo dell’estrema superficialità con cui si affrontano azioni preziose nel campo della promozione turistica e territoriale. Recoaro è e rimarrà “paese della Pace”, in ogni eccezione, come ben ricorda anche l’Associazione Bunker nel proprio sito web. Questa Amministrazione difende l’impegno profuso negli anni rivolto alla memoria storica, in collaborazione anche con le realtà del territorio, per dare testimonianza non faziosa o politica e restituire al visitatore uno spaccato trasparente della nostra storia. Chiedo anche agli organi di stampa di curare meglio l’approfondimento delle notizie, anziché dare adito a travisazioni e sensazionalismi che non sortiscono altro effetto se non quello di arrecare danno al nostro comune.”

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