5 Febbraio 2018 - 15.28

EMERGENZA PFAS – I Sindaci del Coordinamento scrivono al  Ministro Galletti

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Il Coordinamento dei Sindaci contro inquinamento da PFAS, ha inviato
stamane al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e, per conoscenza,
al Presidente della Regione Veneto, all’Assessore all’Ambiente Bottacin
e alla Senatrice Laura Puppato, una lettera nella quale si sottolinea
con energia come, in qualità di amministratori locali, ritengano che le
Amministrazioni locali, in un contesto di emergenza debbano essere
coinvolte sistematicamente dalle Istituzioni ed Enti superiori.
Principio ribadito in modo formale alla Regione del Veneto durante
l’incontro del 31 gennaio in sede dell’ARPAV di Vicenza e ribadito, con
questo documento, anche al Governo nazionale, al quale viene chiesto che
nei Tavoli tecnico-politici siano invitati i rappresentanti
istituzionali del territorio. Un principio disatteso da quanto si apprende.
Domani martedì 6 febbraio si svolgerà, infatti, un tavolo tecnico-politico tra
Istituzioni e Comitati sulla tematica “emergenza PFAS in Veneto”, al
quale il Coordinamento dei Sindaci contro l’inquinamento Pfas non è
stato invitato.
La lettera è stata inviata anche alla senatrice veneta Laura Puppato,
per ricordare alla parlamentare democratica nonché ex prima cittadina di
un importante Comune, che parteciperà a tale incontro e plaude
all’organizzazione dello stesso, come avrebbe dovuto caldeggiare la
presenza, oltre che le istanze, proprio dei primi cittadini.
Indipendentemente da chi sarà Primo Ministro dopo le elezioni, i Sindaci
auspicano che il modus operandi da parte del futuro esecutivo sia più
attento alle istanze delle amministrazioni locali, vere sentinelle del
territorio sa in ambito locale che nazionale.

“Riteniamo -scrivono i primi cittadini del Coordinamento- che la
decisione di non coinvolgere i Sindaci dei Comuni interessati
dall’inquinamento da PFAS sia non solo inopportuna ma anche
controproducente nell’affrontare una tematica tanto delicata che ci vede
coinvolti tutti, come cittadini ma anche come Istituzioni.
Il ruolo istituzionale del Sindaco è proprio quello di rappresentante
della propria comunità locale e mai come in questa occasione riteniamo
che la voce delle Istituzioni sia fondamentale per affrontare il
problema in maniera seria, coordinata, puntuale e senza lasciar spazio
al possibile rimpallo delle responsabilità, come spesso è avvenuto
finora. I Sindaci del territorio, in quanto responsabili della salute
pubblica e proprietari delle Società che gestiscono gli acquedotti,
hanno affrontato un problema che, come è stato ribadito più volte,
richiede il coinvolgimento attivo degli Enti superiori, vista la vastità
e la complessità del problema.
I primi Comuni coinvolti, quando l’attenzione pubblica sulla
problematica era ancora bassa, sono intervenuti con coraggiose ordinanze
di chiusura dei pozzi privati, hanno sollecitato agli enti competenti e
partecipato a manifestazioni pubbliche, ricevendo spesso, di contro,
l’accusa di
procurato allarme. Ci sarebbe piaciuto ricordare al Tavolo di martedì
che in più occasioni abbiamo scritto al Ministero dell’Ambiente per
sollecitare l’applicazione da parte dello stesso degli articoli 301 e
305 per la bonifica dei siti contaminati. Ad oggi, invece, riscontriamo
che a distanza di quasi
5 anni da quando è emerso il problema, la bonifica deve ancora, di
fatto, iniziare. Vogliamo ricordare poi i milioni di euro che i Sindaci
hanno dovuto impegnare nei bilanci dei loro Gestori per provvedere, per
le spese sui filtri anti PFAS e le estensioni della rete idrica nelle
zone contaminate non servite ancora dall’acquedotto. Soldi, questi,
spesi dai nostri concittadini per ripagare un danno prodotto da
un’azienda privata. Tutto questo in una situazione dove da più di 2 anni
leggiamo dai
giornali un rimpallo continuo tra Regione del Veneto e Ministero
dell’Ambiente sul motivo per cui non siano ancora stati stanziati gli 80
milioni di euro promessi per allacciare a fonti pulite l’area coinvolta
dall’inquinamento da PFAS.
Chiediamo quindi di essere chiamati ai Tavoli di lavoro che dovranno
essere convocati sulla tematica PFAS, nell’ottica di affrontare il
problema senza fini propagandistici, ma nell’unico interesse di
difendere la salute dei cittadini e la tutela del nostro territorio.
A tal fine i Sindaci della zona rossa e altri Comuni confinanti già da
sei mesi si sono costituiti in un Coordinamento (Coordinamento Comuni
contro inquinamento da PFAS), sorto con lo scopo di favorire una
corretta, precisa, tempestiva e ufficiale comunicazione alle popolazioni
contaminate. I Sindaci e gli Amministratori locali riunitisi in questo
gruppo hanno fin da subito anteposto il proprio ruolo di rappresentanti
dei cittadini a qualsiasi appartenenza politica. La finalità
primaria del Coordinamento è quella di parlare una voce sola,
privilegiare la rete istituzionale con un rapporto diretto tra Enti
superiori e rappresentanti delle comunità locali, favorire gli
interventi degli Enti di competenza ed evitare situazioni di panico e di
disinformazione.
In attesa di un Vostro gentile riscontro e confidando nella possibilità
di instaurare una metodologia di lavoro che parta sempre dal
coinvolgimento di chi rappresenta le comunità locali, cogliamo
l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti”.

Il documento è stato sottoscritto dai Sindaci dei Comuni contro
inquinamento da PFAS

Marcello Spigolon – Sindaco di Noventa Vicentina
Paola Fortuna – Sindaco di Pojana Maggiore
Leonardo Adami – Sindaco di Alonte
Roberto Andriolo – Sindaco di Agugliaro
Fabrizio Ceccato – Sindaco di Asigliano Veneto
Cristiano Pretto – Sindaco di Barbarano Vicentino
Massimo Zulian – Sindaco di Campiglia dei Berici
Luca Cavinato – Sindaco di Castegnero
Manuel Dotto – Sindaco di Orgiano
Roberto Castiglion – Sindaco di Sarego
Maurizio Fipponi – Sindaco di Val Liona
Andrea Girardi – Sindaco di Minerbe
Loredana Borghesan – Sindaco di Montagnana
Antonio Pastorello – Sindaco di Roveredo di Guà
Flavio Caoduro – Sindaco di Sossano
Stefano Marzotto – Sindaco di Pressana

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