6 Febbraio 2023 - 12.51

Crediti d’imposta energia, l’allarme d Confcommercio: “Si rischia di perdere quelli di fine 2022”

Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza: “Imprese in difficoltà per i tempi stretti. La scadenza del 16 marzo per la comunicazione obbligatoria va spostata”
C’è il rischio che i crediti d’imposta sull’energia relativi ai consumi del terzo, ma soprattutto del quarto trimestre 2022, vadano persi dalle aziende che ne hanno diritto. Un colpo non da poco, che può essere evitato solo se nella conversione del Decreto Milleproroghe, che dovrebbe approdare al Senato a metà febbraio, verrà approvato un provvedimento ad hoc, correttivo dei termini previsti a suo tempo dal decreto “Aiuti Quater”. La questione è un vero e proprio “corto circuito normativo”, perché da una parte il decreto “Aiuti Quater” ha prorogato a settembre 2023 i termini per l’utilizzo dei crediti d’imposta energia relativi, appunto, al periodo luglio-dicembre 2022; dall’altra, però, il legislatore si è “dimenticato” di modificare anche la scadenza del 16 marzo prossimo, data entro la quale i beneficiari dei crediti devono inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione relativa all’importo dell’agevolazione maturata per tutto il 2022: pena di decadenza dal diritto all’utilizzo del credito non ancora fruito.
Il problema è, come sottolinea Nicola Piccolo, presidente provinciale di Confcommercio Vicenza, “che per molte imprese sarà difficile riuscire a rispettare questa scadenza inserendo nella comunicazione anche quanto spetta per gli ultimi mesi dell’anno, visti i tempi tecnici dell’arrivo delle fatture delle utenze di gas ed elettricità e del calcolo del credito spettante”. Insomma, il rischio concreto  è che gli aiuti previsti dalla norma non siano fruibili dalle aziende. “Come Confederazione – spiega il presidente Piccolo – abbiamo evidenziato questa “falla normativa” nelle varie audizioni con le commissioni parlamentari alle quali siamo stati chiamati e abbiamo sollecitato un emendamento che superi il limite temporale imposto dal decreto “Aiuti Quater”. Però – prosegue – bisogna tenere alta l’attenzione su questo aspetto, perché sarebbe illogico che una norma nata per aiutare le imprese di fronte al caro energia, di fatto fosse inapplicabile per una questione di tempistiche”.
Quello dei crediti d’imposta non è l’unica questione ancora aperta sul fronte energia, che il Governo deve affrontare. Secondo Confcommercio, ad esempio, c’è la necessità di ampliare la sterilizzazione degli oneri generali di sistema anche a tutte le utenze con potenza disponibile superiore ai 16,5 kW, oggi invece escluse dal beneficio, prevedendo nel contempo un’estensione temporale di questa misura, che scadrà a fine marzo. E proprio il 31 marzo 2023 è anche la data di scadenza dei crediti d’imposta sull’energia previsti in Finanziaria: “Le agevolazioni sull’energia devono rimanere – conclude il presidente Piccolo –  anche se sarebbe auspicabile introdurre una nuova metodologia  più snella ed immediata rispetto ai crediti d’imposta, prevedendo un intervento diretto sul prezzo in bolletta”.

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