30 Novembre 2016 - 17.08

CALDOGNO – Oasi di Vegre: questione di prezzi, il Comune risponde ai Sandonà

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Oasi Vegre, il prezzo per i privati non può essere diverso da quanto definito dalla commissione provinciale
L’ex sindaco ed assessore all’Urbanistica Marcello Vezzaro puntualizza i vincoli ai quali il Comune si deve attenere

In seguito al comunicato stampa diffuso da un rappresentante della famiglia Sandonà, proprietaria della lottizzazione privata sulla quale si potrebbe creare una nuova area di interesse naturalistica dell’Oasi Vegre, oltre ai 7000 mq già previsti dalla Regione in un’altra area di sua proprietà, l’ex sindaco di Caldogno e attuale assessore all’Urbanistica, Marcello Vezzaro, precisa quanto segue: «Abbiamo già avuto modo di spiegare alla famiglia Sandonà che come Comune non siamo nelle condizioni di trattare il prezzo di vendita dell’area, che è stato definito dalla commissione provinciale preposta alla stima degli espropri in 3,73 euro al metro quadrato. Per poter corrispondere un prezzo doppio, infatti, il proprietario dovrebbe essere un coltivatore diretto, che però in questo caso non è. Se come Comune non rispettassimo le tabelle definite verremmo sanzionati dalla Corte dei Conti, e avremmo sicuramente il ricorso di tutti gli altri proprietari espropriati all’interno del bacino di laminazione».
Un altro elemento riguarda l’estensione dell’area oggetto della possibile compravendita: «La proprietà privata si estende complessivamente circa su 30 mila metri quadrati, ma la zona di interesse da parte della Regione Veneto per la realizzazione dell’Oasi riguarda solo 15 mila metri quadrati e il Comune non avrebbe interesse ad acquistare la parte rimanente».
La conclusione di Vezzaro è chiara: «In sintesi, se il proprietario fosse disponibile a vendere l’area definita dal progetto (15 mila metri quadrati) al costo che è stato fissato in maniera non trattabile (3,73), noi come Comune saremo ben felici di sottoscrivere l’accordo anche domani per dare vita ad un progetto di riqualificazione ambientale in cui crediamo, in cui crede anche la Regione che è pronta a realizzarlo, in cui abbiamo investito impegno ed energie, e lo porteremo avanti con convinzione. A condizioni diverse, purtroppo, non c’è alcun margine di trattativa: se il privato reclama presunti torti o ostacoli subiti, significa che ancora non ha compreso quali siano le condizioni oggettive possibili per la vendita al Comune, oppure che, per motivi personali che ignoro, ha interesse ad alimentare una polemica sterile e inconcludente, basata su ipotesi non percorribili. Ringrazio comunque la famiglia Sandonà, in particolare Sergio, per aver aperto un dialogo con l’amministrazione, che tuttavia non può proseguire in quanto domanda ed offerta non trovano corrispondenza. Ringrazio infine l’amico Mimmo Peruffo e i suoi collaboratori per la passione profusa e disponibilità dimostrata, pur di riuscire a realizzare questo bellissimo progetto di recupero ed interesse ambientale sul nostro territorio».

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