28 Settembre 2021 - 12.42

Buongiorno Vicenza: Morisi, il Veneto e soprattutto Verona

L’inchiesta che ha investito lo spin doctor di Matteo Salvini, Luca Morisi, si sviluppa nel Veneto a forte trazione Lega e non può non far discutere. Non tanto per l’episodio in sé, di fronte al quale si deve lasciare che la Magistratura faccia la sua parte, ma per quello che fa vedere della politica contemporanea. Salvini dimostra con poche battute di avere una dimensione umana che la narrazione della Bestia o del Capitano non lasciavano intuire. Lo dimostra con le poche battute in cui distingue il dato politico dalla fragilità del suo consulente. Sia chiaro, Morisi ha torto ed è un personaggio pubblico quindi ha sbagliato due volte, ma è proprio qui che si manifesta il lato inedito, Salvini non abbandona l’amico quando ha torto, perché, come diceva qualcuno, gli amici ci sono quando hai torto. Del resto anche la politica mostra la sua imperfezione e quindi la sua umanità.

“Si tratta di un fatto banale per quanto riguarda l’autorità giudiziaria. Morisi è iscritto al registro degli indagati per supposta cessione di sostanza stupefacente sulla cui natura si attende ancora l’esito delle analisi” dichiara oggi la procuratrice della Repubblica di Verona, Angela Barbaglio.

E proprio a Verona sembra si stiano concentrando tante partite nel Carroccio.

A Verona sta preparando il suo rientro in campo da protagonista Flavio Tosi, che nelle settimane scorse si era sentito proprio con Salvini in previsione delle voto alle comunali della prossima primavera.

A Verona c’è un sindaco uscente, Federico Sboarina, che dopo un breve flirt con la Lega ha aderito al partito di Giorgia Meloni, a Verona si rischia un ballottaggio fra il Tosi e l’attuale Primo Cittadino con un esito tutto da pronosticare, a Verona potrebbe consumarsi uno spostamento degli equilibri del Veneto in casa del Carroccio che vede possibili cambi di scenario rispetto alla Pax Zaiana su cui si regge il sistema.

Saranno coincidenze ma la sequenza è la sostituzione del coordinatore della Lega del Veneto Fontana (veronese) con il padovano Alberto Stefani, lo strappo di Sboarina e la sua iscrizione a FdI, la riapertura del dialogo tra Salvini e Tosi, e oggi l’inchiesta su Morisi. In questo timing c’è un denominatore comune che si chiama Verona.

Può essere una ricostruzione fantasiosa ma qualche addetto ai lavori in casa del Carroccio non la esclude per niente.

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