14 Gennaio 2022 - 15.42

Annunci su internet: si vende tutto! Calzini usati, vestito di Jennifer Lopez e… dignità

di Alessandro Cammarano

C’erano una volta i robivecchi , ovvero quelle simpatiche figure professionali che andando in giro per le case provvedevano al meritorio compito di sbaraccare cantine, vuotare armadi, ripulire librerie, togliere di torno regali di matrimonio ricevuti tripli e quadrupli e anche far sparire con discrezione le orride bomboniere ricevute in anni dì inviti a nozze.

Tutta questa bella mercanzia trovava poi la via dei mercati delle pulci o, più recentemente, dei cosiddetti “mercatini dell’ antiquariato” che in realtà sono ed erano agghiaccianti accozzaglie di ciarpame spacciato per antichità.

Oggi, complice – tanto per cambiare – la pandemia, il vecchio svuota soffitte se ne sta tranquillino a casa sua e quindi un poveraccio oberato di cianfrusaglie deve comunque disfarsene in qualche modo e chi viene in aiuto degli sventurati affogati da robaccia inutile? Ma che domande! Facebook, naturalmente, con il suo Marketplace capace di riservare soprese fantastiche ad ogni consultazione. Credetemi, è molto ma molto meglio di qualsiasi video comico che abbiate visto in vita vostra.

Gli annunci più belli sono quelli in cui l’oggetto viene ceduto gratuitamente. A ben guardare ci mancherebbe pure altro, anzi alcune volte dovrebbe essere il venditore – se avesse un minimo di pudore – a pagare l’”acquirente”.

Le feste natalizie sono appena finite ed ecco che appare qualcuno che regala (!!!) le bustine di zucchero a velo – alcune vistosamente aperte e usate in parte – che si trovano insieme al pandoro. La giustificazione è “a me non piacciono e mia madre è diabetica”; roba che neppure a Edgar Allan Poe sarebbe venuto in mente per uno dei suoi racconti tanto è agghiacciante.

Il tragico è che qualcuno potrebbe veramente chiederle, magari spedite in elegante pacchetto anonimo, tanto per farlo intercettare dal servizio pacchi delle poste che poi potrebbe scambiarlo per antrace dolce e montarci un caso giudiziario-televisivo.

A titolo del tutto gratuito si può avere anche un computer portatile rigorosamente “non funzionante” e, udite udite, pure un’autoradio paleolitica che però riceve perfettamente i discorsi che il re del Montenegro pronunciò nel 1917.

Fantastico anche il cronografo dei Carabinieri: pare che ci sia un appuntato di Roccaraso che lo sta cercando dal 1987 dopo che gli era stato sottratto da sotto l’ombrellone a Gabicce mentre si godeva le sue meritate vacanze.

E che dire di “Roba eletroniche” – scritto proprio così – proposte da un venditore padovano? Si tratta di un intrigo di circuiti stampati di provenienza ignota e che forse, ad abbinarli, potrebbero far saltare fuori la centralina di un missile balistico da fare impallidire quelli di Kim Jong-hun.

Strepitoso il “Cedesi gratis impresa edile”: mi vedo il povero gonzo che accetta e un minuto dopo la firma dal notaio si ritrova linciato da una decina di manovali che non prendono lo stipendio dal 2004, mentre il cedente inscena una danza liberatoria in stile Maori.

Anche gli elettrodomestici fanno la loro porca figura, soprattutto una lavatrice – a occhio e croce usata per lavare i pannolini di Carlo Magno – priva di tutti i comandi, praticamente una credenza di metallo arrugginito.

Imperdibile la lampada con paralume di pizzo, uscita direttamente da un romanzo di Stephen King, che viene via sui 40 euro

Niente male anche la parte vendita di abbigliamento: qui sì che si si fanno degli autentici affaroni.

Per il vestito di Jennifer Lopez – nella foto lo indossa una signorina decisamente poco somigliante alla diva – che sembra più uno straccio da spolvero di paillettes la somma richiesta è di 80 euro, trattabili però …

Graziose le sneakers di Philippe Model – a soli 139 euro – un affarone “per chi conosce la marca”, come recita l’annuncio. Il problema è che la marca non la conosce nessuno.

A 2 euro al paio ci si può impadronire di uno stock di scarpe da calzare un esercito di millepiedi, però l’acquisto minimo è di cinquanta pezzi. Ah… sono tutte orrende.

Con 30 euro si entra in possesso di un vestitino Sisley vintage – lo portava Teodolinda regina dei Longobardi alla cerimonia di conversione al Cristianesimo di una sua seconda cugina – davvero grazioso, mentre investendo un solo euro cadauno si entra in possesso di giubotti con una B sola di vari “brend”, scritto proprio così.

Surreale l’abito cannella che però nella foto è turchese: con tutta evidenza la venditrice sta raccogliendo fondi per sottoporsi ad una nuova e rivoluzionaria cura per il daltonismo.

Gli affaristi veri, però, sono quelli che scaricano applicazioni tipo Wallapop – il cui spot pubblicitario fa venire un prurito alle mani che nemmeno la scabbia – o Vinted, quest’ultima promossa da una serie di stupidine che con tutta evidenza si vestono al buio e tentano astutamente di sbolognare al primo gonzo che abbocca le loro eccedenze di magazzino, il tutto al grido di “Non lo usi? Vendilo!”.

Giuro, se trovo un randello vichingo di quarta mano ad una cifra ragionevole lo compro. Poi gliela faccio vedere io a Wallapop.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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