A Santorini prezzi vantaggiosi per i turisti dopo i recenti terremoti

A pochi giorni dall’inizio dell’alta stagione turistica, il pittoresco porto di Ammoudi, nella parte nord-occidentale di Santorini, torna lentamente alla vita. I ristoratori danno le ultime pennellate ai locali, i tavoli vengono apparecchiati con vista sul mare e i primi visitatori iniziano ad arrivare. Ma l’atmosfera è mista: entusiasmo, ma anche preoccupazione.
Alex, chef del ristorante “Basalt”, intervistato da TF1, riempie la dispensa con un occhio al futuro e un altro all’incertezza. Alla domanda se si aspetti molti turisti, risponde solo con una scrollata di spalle. Il paesaggio, pur sempre mozzafiato, mostra ancora i segni lasciati dai recenti terremoti. Un turista americano, scendendo con cautela una scala danneggiata dalle scosse, commenta: «Non so come risolveranno la situazione, sembra pericoloso».
Il porto ha appena riaperto al traffico marittimo dopo tre mesi di chiusura a causa del rischio frane. A febbraio, l’isola è stata colpita da una serie di eventi sismici intensi: oltre 150 scosse al giorno, con scuole chiuse e residenti evacuati per precauzione.
Le evacuazioni in alcune zone continuano, mentre l’isola cerca di ritrovare un equilibrio. A metà maggio, il sismologo Costas Papazachos è tornato al suo ufficio presso il Santorini Volcano Study and Monitoring Institute. Mostrando uno dei rilevatori sismici, spiega: «In Grecia terremoti di magnitudo 6.3 sono normali, avvengono ogni anno, a volte anche più frequentemente. Per tre settimane è stato molto difficile, ma ora la situazione si è stabilizzata».
Le immagini che arrivano dai primi traghetti turistici mostrano i villaggi bianchi aggrappati alle scogliere, un paesaggio unico che racconta – strato dopo strato – la lunga storia vulcanica di Santorini. L’estate scorsa, l’isola ha accolto 3,5 milioni di visitatori. Ma quest’anno le prospettive sembrano incerte.
A Oia, nel punto più a nord dell’isola, Marios Despositis gestisce un piccolo hotel di nove camere, ereditato dal nonno. Alcune stanze sono ancora disponibili, fatto insolito per questo periodo. «Abbiamo avuto un calo improvviso delle prenotazioni subito dopo i terremoti», racconta. «Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso siamo sotto di circa il 25%. Stiamo affittando meno camere, e a prezzi più bassi».
Per far fronte alla crisi e mantenere un’occupazione sufficiente a coprire i costi, molti hotel offrono sconti fino al 40%. Un turista francese, incontrato sul posto, ammette di aver approfittato dell’occasione: «Abbiamo aspettato fino all’ultimo minuto e abbiamo trovato ottime offerte. Forse è per via dei terremoti? Non lo so, ma l’aereo non era pieno».
Tra scosse sismiche e promozioni last minute, Santorini prova a rimettersi in piedi e a riconquistare la fiducia dei viaggiatori. La bellezza dell’isola resiste, ma quest’anno, più che mai, il turismo si gioca anche sul filo della sicurezza.