Zaia: “Non voterò al referendum, come fece la sinistra sull’Autonomia”. Possibile lista Zaia alle Regionali

Zaia: «Non voterò ai referendum. La mia lista? Sempre a disposizione»
Il governatore annuncia l’astensione e apre a un ruolo attivo anche con un candidato FdI
A meno di un mese dai referendum dell’8 e 9 giugno, il presidente del Veneto Luca Zaia accende il dibattito politico. Il governatore leghista ha annunciato che non parteciperà al voto, criticando apertamente i promotori dei cinque quesiti referendari. «Non parteciperò alla formazione del quorum, come fecero loro con il referendum sull’autonomia del Veneto», ha spiegato.
Zaia ha ricordato che nel referendum consultivo del 2017 sull’autonomia regionale, da lui fortemente voluto, fu scelto di inserire un quorum, pur non essendo previsto dalla legge. «Oggi i promotori si confronteranno con il consenso dei cittadini. Io non li condivido, quindi non andrò a votare. È una scelta personale», ha chiarito.
Immediate le reazioni dal fronte politico opposto. La capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Vanessa Camani, ha definito «grave che Zaia faccia da testimonial all’astensionismo», parlando di un «insulto al confronto democratico».
Ma il presidente del Veneto è stato interpellato anche sul suo futuro politico, in vista delle regionali del 2025. Alla domanda (di un cronista del Messaggero) se presenterà una propria lista, Zaia ha risposto con apertura: «La mia lista è sempre a disposizione della coalizione». Anche nel caso in cui il candidato presidente venga espresso da Fratelli d’Italia? «Sono sempre a disposizione», ha ribadito, lasciando intendere che il suo impegno politico in Veneto potrebbe proseguire, seppure con un ruolo diverso.
Una posizione che alimenta le ipotesi su un possibile ticket tra la Lega e il partito della premier Meloni, in un equilibrio ancora da definire. Intanto, la scelta di Zaia di non recarsi alle urne per i referendum contribuisce a infiammare un clima politico già segnato dalle tensioni nazionali.