10 Marzo 2016 - 10.31

VICENZA – FI contro i nomadi: "Non vogliono integrarsi"

nomadi

Con 34 voti a favore e 12 contrari il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il Progetto di Legge n. 27 per l’abrogazione della Legge regionale n.54/1989 “Interventi a tutela della cultura dei Rom e dei Sinti”.
Sulla relativa discussione in aula, interviene l’assessore forzista Elena Donazzan rispondendo alle parole del capogruppo del Pd, Alessandra Moretti:
“Oggi durante la discussione in Consiglio regionale sulla abrogazione della legge rom e sinti – afferma Donazzan – la Moretti ha dichiarato che i rom e sinti vanno integrati e che è sbagliato che stiano nelle periferie della città, in dei ghetti.
Vuole metterli in piazza dei Signori forse? È per questo che la giunta di sinistra, che amministra Vicenza, lascia accattoni e immondizia in centro?”, si interroga l’assessore regionale.
“Io ho ribadito che nessuna differenza è tollerata, che l’integrazione però deve essere voluta e che non possono esserci zone franche o deroghe alle leggi che devono valere per tutti i cittadini indistintamente”, fa sapere Donazzan.

Gli fa eco il coordinatore cittadino di Forza Italia, Matteo Tosetto:
“I nomadi in città sono dislocati su due campi pubblici, quello di Via Cricoli e quello di Viale Diaz. Inoltre vi sono altri campi in aree private con le relative problematiche di convivenza con il territorio, come possiamo a non ricordare i grossi problemi che in passato ha creato quello di Via Nicolosi?”, si domanda Tosetto.
“Il Comune di Vicenza ha in programma proprio il prossimo 16 marzo la discussione del nuovo regolamento sui campi nomadi, dopo che tra la fine del 2014 e l’inzio del 2015 ha speso circa 300mila euro, soldi ottentenuti da un finanziamento del governo nazionale per ristrutturare l’intera struttura. Come possiamo parlare di integrazione quando loro sono i primi che non vogliono integrarsi?
Loro hanno la loro cultura, i loro costumi, le loro usanze che sono completamente opposte alle nostre? Sono loro che mandano i bambini a scuola e non rispettano gli orari delle lezioni, non fanno i compiti a casa, sono spesso assenti. E poi, come dice la Moretti, sarebbe la scuola ad escluderli?”.

“Ricordo quando ero Presidente della Circoscrizione 6 le lamentele dei genitori e delle insegnanti che non riuscivano neanche a parlare con i genitori che, convocati, non si presentavano nemmeno ai colloqui – fa sapere il coordinatore cittadino -. Ricordo pure che il Comitato genitori della scuola elementare Colombo ebbe l’intenzione di comprare addirittura una lavatrice per lavare i vestiti dei bambini da quanto sporchi erano. E questo solo per fare un esempio”.
“Vogliamo parlare di integrazione? Che comincino a lavorare, a pagare le tasse, le bollette delle utenze domestiche, come tutti noi cittadini. Forse a quel punto la società sarà pronta ad accoglierli”, conclude Tosetto.

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