10 Ottobre 2016 - 10.53

VICENZA – ‘Burning Berga’: attivisti all’opera, arrivano le denunce

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Si infiamma la situazione a Borgo Berga. Oltre ai problemi strutturali del tribunale e all’allarme bomba, vi è anche uno strascico dopo il il blitz allo scheletro di Borgo Berga nel pomeriggio di sabato 8 ottobre intorno alle 15. In azione alcuni attivisti dell’area Bocciodromo-No Dal Molin che hanno lanciato la campagna ‘Vicenza si solleva’.
Le immagini della nuvola rossa e degli striscioni con le scritte ‘Demolire Borgo Berga’ e ‘Vicenza libera dal cemento’ contro quello che molti definisco ‘ecomostro’ avevano fatto il giro del web.
All’azione, appoggiata anche dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Daniele Ferrarin, era anche seguita la spiegazione sulla pagina Facebook: “Gli attivisti della campagna #vicenzasisolleva aprono il loro tour che li porterà a segnalare le realtà della devastazione del territorio della nostra provincia con l’occupazione di Borgo Berga, primo grande eco-mostro di Vicenza. Open day, arrivate in tanti!».
Ora arrivano anche le denunce. Il presidente di Sviluppo Cotorossi sabato aveva preannunciato azioni legali e domenica l’azienda ha deciso di denunciare gli attivisti per l’occupazione del cantiere con violazione dei sigilli, Ferrarin compreso.
Gli attivisti si sono introdotti nel lotto E, sottoposto a sequestro da parte della magistratura, dove hanno organizzato un’assemblea.
Sabato, dopo la manifestazione, Ferrarin aveva commentato l’iniziativa.
“Oggi i cittadini hanno occupato -ha scritto- in modo del tutto pacifico, gli edifici di Borgo Berga. L’iniziativa ha avuto lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto la Procura, la Corte dei Conti e le autorità tutte a procedere celermente nell’individuare le responsabilità di chi ha voluto costruire questo “eco mostro” tra due fiumi e in una delle zone più belle della città di Vicenza, città patrimonio dell’umanità. Sono molti i cittadini, le associazioni ambientaliste e i gruppi politici che hanno voluto con forza fare chiarezza sull’iter che ha portato alla costruzione di questi orribili edifici; la magistratura ha gia’ posto sotto sequestro una parte del cantiere e ha aperto un’indagine su 18 persone.
La silente amministrazione del sindaco Variati che, vogliamo sottolineare ha assunto nel suo staff l’ex assessore all’urbanistica di Forza Italia Maurizio Franzina, non si muove, non ha fretta e non ha intenzione di chiedere o sollecitare le indagini della Procura di Vicenza che sono sviluppate su tre fronti: Procura, Corte dei Conti e Anac.
Forzare questo silenzio e sollecitare la conclusione delle indagini per individuare i colpevoli di quest’opera devastante e impattante è un dovere di tutti. Il Movimento 5 Stelle da sempre è a fianco dei cittadini e di chi non accetta supinamente i diktat della politica asservita ai poteri forti”.

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