26 Novembre 2015 - 15.57

VICENZA – Bocciodromo in piazza contro la guerra

raqqa

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del centro sociale Bocciodromo di Vicenza che indice una manifestazione per venerdì 27 novembre alle ore 19 in piazza Castello a Vicenza.
“Ora che la “guerra” è a casa nostra -recita il comunicato- non possiamo più permetterci di voltarci dall’altra parte. Ne siamo coinvolti, e per quanto possa risultare triste arrivare ad indignarsi di fondamentalismi e fascismi solo quando perdono la vita centinaia di persone nel cuore dell’Europa, è necessario ricordare le innumerevoli stragi che avvengono in Siria, in Libia, in Turchia, solo per citarne alcune.
Siamo vicini alle vittime di Parigi, non ci sono parole per descrivere gli effetti emotivi e sociali di una strage del genere. Siamo scossi perché gli attentatori hanno mostrato un odio freddo e irrazionale andando a colpire bersagli privi di qualsiasi valore politico, aprendo il fuoco su inermi cittadini in luoghi di ritrovo e socialità.
Allo stesso tempo però assistiamo a politici-sciacalli che si servono di queste tragedie per fare propaganda politica, giocando su queste stragi: gridano alla chiusura delle frontiere, all’odio contro il diverso, alla militarizzazione delle nostre città. L’avanzata dell’Isis non è assolutamente correlata con i flussi migratori di questi ultimi mesi ed anni.
Certo, l’Isis va fermato, ma stiamo dalla parte di chi lo combatte con la propria volontà, le proprie forze, il proprio corpo. Ci riferiamo ai ed alle combattenti curdi/e, attaccati non solo dal califfato nero, ma anche dalla Turchia di Erdogan, che ha visto nel nuovo conflitto l’occasione per sterminare completamente la minoranza curda sul proprio territorio.
Non stiamo certamente dalla parte di chi prima finanzia i terroristi e poi s’indigna; nemmeno dalla parte di chi bombarda indiscriminatamente da centinaia di chilometri di distanza. Siamo al fianco delle centinaia di rifugiati che scappano dall’orrore, ma che lasciamo morire ai nostri confini e nei nostri mari.
Ci rivolgiamo a quella parte di città che si è sempre opposta alla guerra, alle basi di guerra nel nostro territorio e che costruisce una città accogliente per costruire un momento pubblico collettivo che affermi il rifiuto do ogni guerra senza ipocrisia.
Sentiamo la necessità di riempire una piazza per rompere lo stato d’emergenza che ci vogliono imporre: ora è il momento di farci sentire! Contro la guerra, per l’umanità!
Contro ogni fondamentalismo, accoglienza e diritti per tutti!
Contro il regime autoritario di Erdogan, a fianco della resistenza curda!”

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