Trump scopre che non può fare capricci: la Cina si vendica e impone una raffica di dazi. Rischio inflazione negli USA

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Donald Trump ha dato il via alla sua guerra commerciale imponendo martedì i dazi alla Cina, che ha prontamente risposto con misure di rappresaglia, suscitando timori di ripercussioni economiche globali.
Subito dopo l’entrata in vigore delle tariffe statunitensi al 10%, la Cina ha lanciato un’indagine antitrust su Google e ha annunciato tariffe aggiuntive su una serie di prodotti provenienti dagli Stati Uniti, tra cui carbone, gas naturale liquefatto, petrolio greggio e attrezzature agricole. Inoltre, ha imposto tariffe del 15% su veicoli di grossa cilindrata e pick-up.
Il ministero del commercio cinese ha anche dichiarato di aver introdotto controlli sulle esportazioni di minerali cruciali come tungsteno, tellurio, molibdeno e rutenio, giustificando le misure con la necessità di proteggere gli “interessi della sicurezza nazionale”. A questi si aggiungono le sanzioni a carico di due società americane, PVH Group e Illumina Inc., accusate di essere inaffidabili, senza però specificare le motivazioni.
In una nota, il ministero delle finanze cinese ha dichiarato che l’imposizione unilaterale dei dazi da parte degli Stati Uniti “viola gravemente le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio” e che questa politica danneggia la cooperazione economica tra i due paesi.
Tuttavia, Trump ha temporaneamente evitato un conflitto economico con Canada e Messico, rinviando i dazi su questi paesi. Dopo una telefonata con la presidente messicana Claudia Sheinbaum, Trump ha accettato di posticipare i dazi del 25% sul Messico, in cambio dell’invio di 10.000 soldati al confine. Un accordo simile è stato raggiunto con il primo ministro canadese, Justin Trudeau, che ha promesso nuove misure di sicurezza al confine.
Nel frattempo, la Casa Bianca ha annunciato che Trump parlerà con il presidente cinese Xi Jinping questa settimana, in un tentativo di negoziare una soluzione. Pechino, però, ha già promesso “contromisure” e una causa legale presso l’Organizzazione mondiale del commercio.
Gli economisti avvertono che l’aumento dei dazi potrebbe portare a un rialzo dei prezzi per milioni di consumatori americani, solo pochi mesi dopo che Trump aveva promesso di abbassarli rapidamente.
Nonostante le previsioni di difficoltà, Trump ha difeso i dazi come uno strumento “molto potente” per rafforzare l’economia statunitense. “Tutti vogliono fare accordi”, ha affermato, ammettendo che ci potrebbe essere “un po’ di dolore” in patria. Tuttavia, ha aggiunto che i sacrifici sono necessari per “rendere l’America di nuovo grande”.
Sul fronte finanziario, i mercati globali hanno reagito in modo contrastante. Mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato del 2,8%, il FTSE 100 di Londra ha registrato una lieve discesa. Anche le valute hanno subito variazioni, con il dollaro canadese che ha continuato a indebolirsi.