19 Maggio 2025 - 11.09

Dire “grazie” a ChatGPT: gentilezza inutile o problema ambientale?

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Quando un chatbot risponde in modo soddisfacente a una nostra richiesta, la reazione più naturale è spesso quella di dire “grazie”. Ma è davvero necessario? E, soprattutto, è sostenibile? Le formule di cortesia rivolte all’intelligenza artificiale stanno diventando oggetto di un acceso dibattito tra esperti, tra chi ne sottolinea l’impatto ambientale e chi invece ne difende il valore culturale.

Educazione o spreco?

Sebbene i chatbot come ChatGPT siano sempre più diffusi, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è ancora relativamente recente per molti utenti. Ne deriva un uso spesso incerto: domande ambigue, ironia mal calibrata o frasi eccessivamente articolate. Tra i comportamenti più comuni, spicca anche l’abitudine di concludere l’interazione con espressioni come “grazie” o “per favore”.

Tuttavia, alcuni esperti mettono in guardia: queste frasi, apparentemente innocue, possono avere un costo elevato. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha dichiarato in un post su X (ex Twitter) che le formule di cortesia rivolte ai chatbot incidono sull’ambiente, contribuendo a consumi energetici che costano “decine di milioni di dollari” all’anno in elettricità. L’intelligenza artificiale richiede infatti enormi quantità di energia, acqua e materiali rari per funzionare.

Non tutti sono d’accordo con questa visione. Secondo lo psicologo Christian Fichter, intervistato da L’Essentiel, l’impatto ambientale di poche parole in più è marginale: “Sì, i data center consumano molta energia, ma no, poche parole in più non scioglieranno i ghiacciai”. Un’opinione condivisa anche da altri specialisti, come quello citato dal New York Times, secondo cui mantenere la gentilezza anche nei confronti delle macchine ha un valore culturale importante.

In un mondo in cui oltre 1.100 figure di spicco, tra cui Elon Musk e Steve Wozniak, hanno firmato un appello per una pausa nello sviluppo dell’IA, anche i piccoli gesti quotidiani diventano simboli di un dilemma più ampio. Vale davvero la pena risparmiare qualche kilowatt non dicendo “grazie”? O è più importante non perdere l’abitudine alla cortesia, nemmeno con le macchine?

Il dibattito resta aperto. Nel frattempo, la prossima volta che sentirai il bisogno di ringraziare un chatbot… potresti dover scegliere tra buone maniere e sostenibilità.

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