26 Novembre 2021 - 16.34

Cosa si sa della Nuova Variante Sudafricana (Nu) – Servono alcuni giorni per capirne la reale pericolosità

La nuova variante del coronavirus B.1.1.529 proveniente dal Sudafrica, ha spinto molti Paesi a vietare voli verso il Sudafrica.

Il ceppo ha un numero insolitamente elevato di mutazioni ed è “chiaramente molto diverso” dalle varianti precedenti

Nonostante sia stato monitorato solo negli ultimi tre giorni, il virus è già stato identificato con 30 diverse mutazioni, il doppio della variante Delta , che è stata la variante più importante nel Regno Unito negli ultimi mesi.

Le mutazioni contengono caratteristiche viste in tutte le altre varianti, ma anche tratti che non sono stati visti prima.

La preoccupazione è che questo virus possa avere una maggiore trasmissibilità, una maggiore capacità di diffondersi da persona a persona e potrebbe anche essere in grado di aggirare parti del sistema immunitario

Nu è stata classificata come una “variante preoccupante” del Covid?

Non ancora in quanto gli scienziati non hanno prove sufficienti sui suoi livelli di trasmissibilità, ma alcuni si sono detti preoccupati.

B.1.1.529 ha firme di mutazione cumulativa che indicano che è emersa in un’infezione cronica”, ha affermato Ravi Gupta, professore di microbiologia clinica presso l’Università di Cambridge.

B.1.1.529 sembra certamente preoccupante in base alle mutazioni presenti.

Molte hanno dimostrato di avere un impatto sul legame neutralizzando gli anticorpi, e alcune sono note per aumentare la capacità del virus di entrare nelle cellule o di farle fondere insieme per consentire la diffusione da cellula a cellula. Altre varianti di Covid hanno spaventato gli scienziati in passato, ma le loro preoccupazioni per B.1.1.529 sono maggiori.

La Delta aveva alta infettività e una neutralizzazione immunitaria modesta, questa potenzialmente ha entrambi a livelli elevati, secondo professor Gupta.

Ci sono stati molti esempi di varianti che sulla carta sembravano preoccupanti, ma che non hanno portato a nulla. La variante Beta era in cima alle preoccupazioni delle persone all’inizio dell’anno perché era la migliore nello sfuggire al sistema immunitario. 

Il professor Neil Ferguson, membro dello Scientific Advisory Group for Emergencies, ha dichiarato: “La variante B.1.1.529 ha un numero senza precedenti di mutazioni nel gene della proteina spike, la proteina bersaglio della maggior parte dei vaccini.

C’è quindi la preoccupazione che questa variante possa avere un potenziale maggiore di sfuggire all’immunità precedente rispetto alle varianti precedenti.

Tuttavia, non abbiamo ancora stime affidabili della misura in cui B.1.1.529 potrebbe essere più trasmissibile o più resistente ai vaccini, quindi è troppo presto per essere in grado di fornire una valutazione basata sull’evidenza del rischio che pose.

Attualmente è classificato come “variante sotto monitoraggio”, il che significa che gli scienziati ritengono che possa rappresentare un rischio futuro, ma il suo impatto non è chiaro.

Possono essere necessari dai sette ai dieci giorni almeno per far crescere un virus sufficiente che possa essere condiviso con altri scienziati in modo che possano studiare come muta e cambia.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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