12 Febbraio 2025 - 11.38

ChatGPT, DeepSeek… Come impedire all’intelligenza artificiale di raccogliere i tuoi dati personali?

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I chatbot come ChatGPT, Gemini e Le Chat sono diventati compagni virtuali quotidiani, ma quanto possiamo davvero fidarci di loro? Questi programmi di intelligenza artificiale, progettati per rispondere alle domande e offrire assistenza, si basano su enormi quantità di dati per migliorare le loro capacità. Le interazioni degli utenti sono essenziali per addestrare i modelli, ma come vengono trattati i nostri dati personali?

OpenAI, la società dietro ChatGPT, afferma di non utilizzare i dati per scopi di pubblicità o profilazione, ma solo per migliorare i suoi prodotti. Tuttavia, i dati degli utenti vengono trasferiti al di fuori dell’Europa, come previsto dalle condizioni d’uso. Per chi desidera limitare l’uso dei propri dati, è possibile disattivare la funzione di miglioramento del modello o eliminare la memoria delle conversazioni nelle impostazioni. OpenAI promette che i dati raccolti saranno conservati per 30 giorni in caso di abusi, ma vengono poi eliminati definitivamente.

Dal canto suo, Google con il suo chatbot Gemini afferma di non utilizzare i dati degli utenti per addestrare i propri modelli, ma li impiega comunque per migliorare i suoi prodotti. Anche in questo caso, è possibile disabilitare l’uso dei dati, ma Google si riserva il diritto di conservarli per tre anni.

Mistral AI, con il suo assistente Le Chat, adotta un approccio di maggiore trasparenza, dichiarando che i dati degli utenti vengono utilizzati per addestrare i modelli, ma cercando di de-identificarli prima dell’uso. Infine, DeepSeek, un chatbot cinese, raccoglie e trasferisce i dati degli utenti su server situati in Cina, inclusi testo, audio e altre informazioni personali.

Quando si utilizzano chatbot gratuiti, è fondamentale fare attenzione a non rivelare informazioni sensibili, come il proprio nome, indirizzo o dati medici. È consigliabile non caricare documenti contenenti informazioni personali o riservate, soprattutto se si usano questi strumenti per lavoro. La privacy online è una questione delicata, e l’uso consapevole delle funzionalità di questi chatbot è essenziale per proteggere la propria sicurezza.

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