29 Dicembre 2021 - 8.50

Buongiorno Vicenza: Caro Rucco ti scrivo….

Anche il 2021 si sta avviando al termine, ancora pochi giorni e l’Amministrazione Rucco entrerà nel suo ultimo anno di mandato prima del semestre che li porterà al test elettorale sul lavoro svolto in questi anni. Il bilancio politico amministrativo del 2021 viene descritto con una lunga intervista ieri al Giornale di Vicenza, al Sindaco del Capoluogo toccando più o meno tutti i temi caldi che hanno caratterizzato l’anno che si conclude. Ma com’è stato il 2021 di Rucco? E’ certamente il discrimine tra una prima ed una seconda fase di cui parla lui per primo, è un sindaco diverso dal surfista che abbiamo conosciuto nei primi due anni di mandato.

Più concentrato, meno attendista e sicuramente con le idee chiare sul presente e sul futuro. Non addebita più all’Amministrazione precedente le responsabilità di ciò che non funziona e rivendica con forza i risultati del lavoro suo e della sua squadra.

Ed effettivamente vi sono dati oggettivi e piani di lavoro chiari su cui si può essere d’accordo o meno, ma oggi si capisce molto meglio di prima la sua idea di città. Lo abbiamo visto nella rapidità con cui ha acquisito Palazzo Thiene, individuandone subito la portata politica ed il valore per la città nel non perdere l’occasione di mantenere in capo al Comune la proprietà e la successiva gestione di un gioiello di famiglia che non ha voluto lasciare che si trasformasse nell’assalto alla diligenza dei privati di turno.

Lo abbiamo visto sul progetto di riqualificazione di Campo Marzo e sulla nuova Bertoliana all’ex Tribunale di Santa Corona, sulla sfida con le altre città italiane per la cultura – un’idea bipartisan che inaugura una trasversalità inconsueta a Vicenza -, ma lo si vede anche sulla rapidità con cui fa sbarcare in città lo IUAV recuperando una sede, le risorse per adeguarla e definendone la prospettiva di sviluppo sulle ex carceri di San Biagio, aprendo le porte ad un nuovo polo di sviluppo universitario. Non sfugge che è proprio Francesco Rucco il sindaco che porta una facoltà di Architettura a Vicenza, la città di Andrea Palladio, rompendo un’inspiegabile vulnus che durava da sempre.

Ma anche l’ingresso a ovest della città è un dato che non passa inosservato perchè inizia a prendere forma l’idea che verso quella parte di Vicenza ci sia una separazione chiara e non un indistinta periferia che inizia a San Lazzaro ed arriva a Montecchio Maggiore.

Quindi i risultati iniziano ad esserci ed a vedersi, così come il perimetro del suo lavoro e la prospettiva per i prossimi anni, unica grana che ancora non riesce a risolvere rimane la sicurezza. Un tema in cui il sindaco rimane solo, aiutato soltanto dalla squadra di governo e da qualche consigliere. Ha deciso di tenere per sé la delega, e gli va riconosciuta serietà e coerenza perchè sulla sicurezza si è sempre battuto ed è stato uno dei cardini con cui ha conquistato Palazzo Trissino, ma il problema va oltre quello che può fare un sindaco, chiunque sia.

La sicurezza tocca diverse città del Nord e non se ne esce con una ricetta sola, va affrontata e risolta con il concorso di ogni forza che possa aggredire l’emergenza da ogni parte, non è solo un problema di ordine pubblico, non basta aumentare gli organici delle Forze dell’Ordine, ma bisogna andare oltre i Comitati d’Ordine Pubblico, Comune, Questura, Prefettura, Carabinieri..non bastano più. Va fatta una riflessione più ampia e più profonda, va allargata la platea di chi può aiutare l’interruzione di questa deriva, solo che intorno a Rucco si vedono più Soloni che Cirenei.

Il 2022 che sta per iniziare potrebbe essere finalmente l’anno in cui scenda in campo l’intera città per fermare questi disagi, in fondo è stato fatto per Vicenza Capitale della Cultura 2024 ed ha funzionato.

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