CALCIO – “Signora, dica 33”

“Dica 33”. Ma questa non è una barzelletta, cari miei. La Juventus porta a casa lo scudetto numero 33, davanti a sdegno ed indivie di chi, contro la Signora, ha sempre qualcosa da ridire (arbitri o interisti che siano, mi suggeriscono alcuni tifosi molto di parte). Alla facciaccia di tutti, dunque, ma soprattutto di Garcia, che dopo la partita di andata contro i bianconeri aveva dichiarato che “la Roma avrebbe vinto lo scudetto”.
Intanto, chi non riesce ad attutire il colpo s’interroga: è la Juve ad essere troppo forte, o sono gli altri club italiani a non essere all’altezza? Ai posteri l’ardua sentenza (non ci piace essere palesemente di parte), diciamo solo che il club torinese in questo campionato ha primeggiato a 360 gradi: punti, vittorie, minor numero di sconfitte, miglior attacco, miglior difesa, capocannoniere… E cosa se ne deduce? Le svariate polemiche arbitrali che susseguono ad ogni sua vittoria, forse, servono a gran poco, se non a creare alibi alle squadre che arrivano perennemente a 15/20 punti dai bianconeri.
Una stagione decisamente brillante questa, per la squadra, i tifosi, e per mister Allegri, arrivato a Torino dopo 3 anni epocali per la Juventus, con annessi insulti e malcontento generale tra le fila dei tifosi bianconeri. Difficile colmare il vuoto lasciato da Conte? Una stagione ad alto rischio, ma che volge al termine in modo trionfale, con il quarto scudetto consecutivo, l’imminente finale di Coppa Italia e una corsa in Europa che sta tenendo tutti con il fiato sospeso, forse soddisfazione più grande.
L’abito non fa il monaco, recita un noto proverbio. Ma, a quanto pare, quello bianconero, ormai, è una garanzia.

GM