9 Settembre 2022 - 15.44

VicenzaOro parte con ottimismo per il settore oro-gioielli

  • Inaugurato stamane lo show internazionale dell’oro e del gioiello con gli stakeholder e le istituzioni del Territorio. Da oggi fino al 13 settembre nel quartiere fieristico vicentino
  • Oltre mille brand espositori da 28 Paesi, 400 buyer esteri provenienti da 70 Paesi
  • Export a +36,5% nel settore orafo gioielliero nei primi 5 mesi 2022. In crescita negli USA, Svizzera, Emirati Arabi. Exploit in Francia (+123,8%), -1,6% a Hong Kong

Con oltre mille brand presenti, il 35% dei quali provenienti dall’estero, e 400 buyer esteri da più di 70 Paesi, si è aperta oggi Vicenzaoro September – The Jewellery Boutique Show, la fiera internazionale dell’oreficeria e della gioielleria di Italian Exhibition Group. Un’edizione che si avvicina per dimensioni ai livelli pre-pandemia e all’insegna dell’ottimismo per l’intero settore orafo-gioielliero, che torna a riunirsi nel quartiere fieristico vicentino di Italian Exhibition Group, fino a martedì 13 settembre.

Protagonisti i segnali incoraggianti del mercato: secondo le elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda su dati ISTAT per Federorafi, presentate stamattina nella cerimonia inaugurale, l’export italiano è in crescita del +36,5% nei primi cinque mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. In cifre assolute, si porta a poco meno di 4 miliardi di euro e segna circa +1 miliardo rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Tra gennaio e maggio 2022, l’evoluzione dell’export resta molto favorevole nei principali mercati di destinazione: gli Stati Uniti si confermano in prima posizione con un +24,9% rispetto al medesimo periodo del 2021 (+115 milioni in valore assoluto), segue la Svizzera, con un +31,4%, gli Emirati Arabi, con un +23,3%, e la Francia, con una crescita pari al +123,8% (+255,5 milioni di euro in valore assoluto). Unica eccezione è costituita da Hong Kong, che perde il 1,6% (-3,4 milioni di euro).

Vicenzaoro, con l’edizione inaugurata stamane, si conferma luogo privilegiato di networking per gli operatori del settore, consentendo loro di aprire una nuova stagione nel segno del business, della bellezza e della costante innovazione.

Tra gli espositori i grandi brand della gioielleria, da Crivelli a Roberto Coin, da Damiani a Fope e Fabergé, ma anche i top dealer e le voci più autorevoli del mondo dell’orologeria, che porteranno i propri pezzi più esclusivi a VO Vintage, evento dell’orologeria e gioielleria vintage di pregio, nel foyer del quartiere fieristico vicentino da oggi fino a domenica 11 settembre.

Colori vividi, sia nelle pietre che negli smalti, forme geometriche, superfici e linee pulite ed eleganti che tendono al minimalismo si fanno notare in questa edizione di settembre di Vicenzaoro. Gli evergreen delle catene, da quelle iper sottili a quelle imponenti, si accompagnano a pietre di dimensioni importanti. Design giocosi si ritrovano tra gli stand, insieme a gioielli ispirati alle trame della natura che combinano preziosi con materiali naturali.

Alla cerimonia inaugurale della manifestazione, sono intervenuti Lorenzo Cagnoni, presidente Italian Exhibition Group, Elena Bonetti, Ministro per le Pari opportunità e famiglia, Erika Stefani, Ministro per le disabilità, Francesco Rucco, sindaco di VicenzaRoberto Luongo, Direttore Generale ICE Agenzia, Maria Cristina Franco, vicepresidente della Provincia di Vicenza, Claudia Piaserico, presidente Federorafi, Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo Economico ed Energia Regione Veneto.

Qui sotto le dichiarazioni

  • Inaugurato stamane lo show internazionale dell’oro e del gioiello con gli stakeholder e le istituzioni del Territorio. Da oggi fino al 13 settembre nel quartiere fieristico vicentino
  • Oltre mille brand espositori da 28 Paesi, 400 buyer esteri provenienti da 70 Paesi
  • Export a +36,5% nel settore orafo gioielliero nei primi 5 mesi 2022. In crescita negli USA, Svizzera, Emirati Arabi. Exploit in Francia (+123,8%), -1,6% a Hong Kong

Lorenzo Cagnoni, presidente IEG: «Vicenzaoro è il punto di riferimento dell’intero settore orafo gioielliero
italiano. Un punto fermo per il design, la manifattura, le tecnologie e gli orologi. Ci siamo appena lasciati
alle spalle due anni micidiali ma in questo periodo noi di IEG abbiamo cercato di riempire quel vuoto con
attività che potessero aiutare la crescita e lo sviluppo e accreditare in campo internazionale le nostre
manifestazioni. Il nostro lavoro è infatti quello di dare impulso al business e all’internazionalità del settore.
E con questo obiettivo abbiamo costruito un piano strategico di investimenti sia sui prodotti che sulle
strutture fisiche di Rimini e di Vicenza».
Il ministro Elena Bonetti: «Oggi a Vicenza incontriamo un’eccellenza italiana e internazionale, un modello
produttivo imprenditoriale che dimostra come l’Italia sappia interpretare con forza, creatività, resilienza un
ruolo di leadership a livello globale. Lo testimoniano i numeri del comparto tornati a livelli pre Covid, un
risultato dietro al quale c’è l’investimento di resilienza delle nostre grandi e piccole imprese. Penso ad
esempio all’artigianato, all’imprenditoria familiare nella quale anche tante donne mettono la loro creatività e tenacia. Qui oggi c’è il segno di un Paese che vuole affrontare la sfida del nuovo con coraggio».

Il ministro Erika Stefani: «Non appena si vede questa fiera, si capisce la sua grandissima forza. La ricetta per interpretare un futuro sempre più complicato, anche per la stessa attività d’impresa: le relazioni. Creare interconnessioni, co-progettualità. La fiera ha questa grandissima capacità di essere un contenitore dove si incontrano tutti i fattori di sviluppo. La fiera qui a Vicenza in particolare per il settore dell’oro ha saputo trovare un sistema proiettato su tutto il mondo, con un modello di partenariato pubblico-privato sempre più importante anche per il settore della disabilità che ho curato nell’ultimo anno»

Francesco Rucco, sindaco di Vicenza: «Questa fiera è un appuntamento fisso del nostro territorio.
Guardando indietro, sono stati due anni e mezzo molto difficili, ma il coraggio di IEG e di tutti gli operatori ha fatto in modo che non si sia mai interrotto questo avvenimento che è diventato centrale a livello internazionale. Se adesso Vicenza è centrale nel settore della gioielleria, è anche grazie alla caparbietà di chi ci ha creduto. Tengo a dire che sul piano degli investimenti i soci debbano avere un ruolo di supporto a IEG. Ci siamo già impegnati in questa direzione, stiamo cercando di capire la fattibilità economico finanziaria. Lavoreremo per far crescere questa fiera, mantenerla viva. Il Comune di Vicenza ha voluto fortemente mantenere il VIOFF, il Fuori Fiera, che ci permette di far conoscere la Città che oggi ha un turismo internazionale con numeri perfino migliori rispetto al pre-covid».


Claudia Piaserico, Presidente Confindustria Federorafi, che ha portato i saluti di tutte le associazioni come
Confartigianato, AFI, CONFIMI; CNA e Federpreziosi: «La fotografia dello stato di salute del settore alle
soglie della stagione autunno-inverno conferma i trend di ottimismo lanciati su questo palco lo scorso
marzo. La conferma arriva anche dai dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda, che evidenzia il quadro positivo di crescita omogenea dell’export di tutti i distretti orafi nazionali, e la conferma dei Paesi esteri d’elezione. L’invito alla cautela è tuttavia d’obbligo, soprattutto per effetto di un quadro complicato sul fronte dei costi dei consumi di energia e gas. Uno scenario che richiede un intervento immediato e urgente per non mettere le nostre imprese di fronte a un divario competitivo preoccupante a vantaggio della produzione estera. Non vanno vanificati i risultati concreti di un comparto che viaggia deciso sul fronte dell’internazionalizzazione, grazie anche alle iniziative promosse in collaborazione con Agenzia ICE, e della formazione, con politiche che hanno portato al +4% di assunzione di giovani addetti nelle imprese negli ultimi sei mesi».

Roberto Luongo, Direttore generale Agenzia ICE, «“Italy is simply extraordinary” è la frase che conclude il
video promozionale di ICE che racconta di un’Italia che sa produrre, che sa presentarsi sui mercati mondiali. Intorno a queste manifestazioni c’è tanto lavoro, produzione, creazione di ricchezza, circa 30 mila dipendenti, circa 6 mila imprese, e un fatturato dell’export sempre più in crescita, di oltre il 40% nei primi cinque mesi del 2022. Che l’Italia sia semplicemente straordinaria, segnala l’importanza e strategicità per la quale l’ICE, il governo, il Ministero degli Affari Esteri sta imponendo una strategia di internazionalizzazione dei singoli settori del sistema Italia sui mercati internazionali: nel 2021 abbiamo ottenuto un risultato straordinario di export, pari a 516 miliardi, in crescita del 20% rispetto al 2020 e addirittura in crescita del 7% rispetto all’anno record che fu il 2019, risultati che si sono conseguiti per l’importanza dei singoli settori.
Il prodotto interno lordo deriva per il 32% dall’export, e che il Veneto è un esempio lampante che mette
insieme sistemi produttivi, turismo, attrazioni, investimenti, e internazionalizzazione attive; ICE ha portato
circa 400 operatori insieme a IEG, e contribuiamo affinché Vicenza diventi sempre più la piattaforma
mondiale del settore orafo».


Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico della Regione Veneto: «Sono stato colpito
dall’intervento del Presidente Cagnoni. Nonostante i due anni passati che sono stati difficilissimi, una
guerra che non finirà domattina e il tema energetico che sarà uno dei temi principali delle scelte politiche
del nostro Paese, c’è la volontà di investire molte risorse nella fiera. Questo è il paradigma di questi territori che non hanno soluzione di continuità nel continuare a crederci, a prescindere dagli scenari nazionali e internazionali. Noi abbiamo nell’export uno degli elementi di grande forza di sviluppo economico, il distretto dell’oro ne è un esempio».

Maria Cristina Franco, vicepresidente della Provincia di Vicenza: «La Provincia di Vicenza è orgogliosamente socia di IEG: siamo stati tra chi ha creduto fortemente nella continuità della manifestazione e ora grazie al coraggio di tutti si è ottenuto un risultato straordinario, che vede addirittura l’incremento di partecipazione di buyer e espositori. Quello orafo è un settore che ha sempre visto molte donne impegnate in ruoli particolari e che hanno sofferto quando il settore ha avuto un periodo di grande crisi, adesso speriamo la ripresa possa portare nuova occupazione anche femminile e delle giovani generazioni. Auguro a tutti che questa sia un’onda positiva che si riflette in queste giornate in cui gli scambi commerciali devono dare sostanza alla bellezza che si respira quando si avvicina alla Fiera di Vicenza».

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
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