28 Agosto 2015 - 18.50

VICENZA- Teatro, Bulgarini attacca Lega e affini: "Ignoranti". Variati da' il via libera allo spettacolo

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Jacopo Bulgarini d’Elci adesso si è incazzato di brutto. Non ci sta ad essere messo alla berlina per uno spettacolo, quello della Liddel, forse si provocatorio ma pur sempre di una firma importante del panorama internazionale e soprattutto prima ancora che sia andato in scena.

“Cronache dal Medioevo leghista: ignoranti, liberticidi e ora anche ricattatori- sbotta Bulgarini- Il sindaco Achille Variati ha fatto, con intelligenza e saggezza, ciò che chiunque altro prima di blaterare a caso avrebbe dovuto fare: cioè approfondire la natura dello spettacolo della discordia, verificando così che non si tratta affatto della violenta derisione o aggressione dei simboli del Cristianesimo che i novelli censori stanno raccontando senza sapere di che parlano. Intanto la Regione minaccia di tagliare i contributi alla Fondazione Teatro Comunale se lo spettacolo non viene cancellato. Saremmo alle comiche, se non fosse preoccupante e drammatico lo spaccato di ignoranza, violenza e oscurantismo che emerge da queste posizioni. Prima fanno a gara a chi la spara più grossa, da Salvini a Storace alla Donazzan ai loro epigoni locali: è una schifezza, non è arte, non è cultura, non si deve fare, nessuno lo deve vedere, offende questo e quest’altro. Tutte idiozie, tutte falsità: anche al netto dell’idea, questa sì sacrosanta, che la politica non debba condizionare la libertà di ricerca artistica, né la libertà di chiunque di noi di andare a vedere ciò che più gli aggrada. E ora il ricatto: o tagliate lo spettacolo o tagliamo i fondi. Uno spettacolo che non è ancora andato in scena, che non hanno visto, che non conoscono, che non è neppure come “pensano” sia. Ricatto squallido, avvilente, indegno di chi governa la cosa pubblica. Minaccia vera e reale alla libertà dello spettatore, ancora più grave di quella squadrista di Forza Nuova (impediremo la rappresentazione) visto che viene da un’istituzione. In questo quadro desolante, una bella notizia: i biglietti stanno andando a ruba, ne restano poche decine. Affrettatevi a prenotarli, se vi va di vedere lo spettacolo a cui questi liberticidi vorrebbero impedirvi di assistere”.
Variati dal suo canto è piuttosto chiaro: ““Negli ultimi giorni – precisa il sindaco Variati – ho approfondito il tema che ha creato polemiche poiché tanti, troppi, sono intervenuti sulla questione senza nemmeno essersi informati, e senza sapere di cosa stessero parlando, per criticare in modo strumentale e chiedere una censura preventiva. Per me era importante capire se lo spettacolo potesse oltrepassare un limite che considero invalicabile, quello dell’offesa dei simboli religiosi, ed in particolare del crocifisso, della dissacrazione, della provocazione estrema fine a se stessa. Mi sono confrontato con i responsabili della rassegna e con chi ha visto lo spettacolo nella sua rappresentazione a Berlino: da tutti mi è stato assicurato che non c’è nello spettacolo alcuna volontà di offendere simboli religiosi, ed in particolare il simbolo più rappresentativo del cristianesimo, il crocifisso. Mi è stato garantito che lo spettacolo non oltrepassa quel limite. All’Olimpico non ci saranno immagini dissacranti e offensive, non ci sarà nessun crocifisso in scena, non ci saranno scene di sesso sul palco. Lo spettacolo quindi non vuole irridere, sfottere, insultare. Al contrario, mi è stato descritto come uno spettacolo certamente forte, ma tutto incentrato sulla celebrazione della religiosità intesa come spiritualità, come via ‘rivoluzionaria’ da percorrere per innalzarsi al di sopra del materialismo contemporaneo. ‘Se cessiamo di interrogarci sull’esistenza di Dio, cessiamo di essere uomini’, dice la regista Liddell che dichiara di voler rappresentare un immenso amore per Dio, al contempo prendendo di mira il fanatismo religioso negativo e deleterio. Uno spettacolo che mostra nudità, come di nudità è ricca la storia dell’arte pittorica religiosa cristiana, ma che non ha nulla a che vedere con il sesso. Un percorso intellettuale sofferto, ma senza immagini dissacranti e offensive, dove compare il sangue ma come simbolo del sacrificio divino per l’umanità. La stessa giornalista Anna Bandettini, autrice dell’intervista alla regista Liddell che ha dato il la alle polemiche, descrive lo spettacolo ‘Prima lettera di San Paolo ai Corinzi’ come ‘uno dei lavori più belli e profondi di Angelica Liddell, un autentico inno all’amore addirittura direi all’amore sacro e assoluto’. Esattamente il contrario di quello che alcuni detrattori hanno detto in questi giorni per chiederne l’annullamento, invocando un’odiosa forma di censura. Lo spettacolo potrà piacere o non piacere, ma si svolge in un teatro chiuso che prevede il pagamento di un biglietto: chiunque potrà scegliere, consapevolmente, di andare a vederlo e potrà giudicare secondo la propria sensibilità. Ma di sicuro non c’è motivo di annullarlo, come hanno chiesto coloro che, con le loro parole, hanno dimostrato di non sapere nemmeno di cosa stessero parlando. Dopo questi approfondimenti non ritengo ci siano motivi validi per attuare una censura preventiva e quindi lo spettacolo andrà in scena come previsto. Questa stagione all’Olimpico, d’altra parte, si inserisce in un percorso iniziato con Eimuntas Nekrosius e proseguito con Emma Dante attraverso cui si delinea la volontà di portare in scena all’Olimpico i protagonisti del teatro e della ricerca teatrale contemporanei di livello internazionale”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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