14 Marzo 2016 - 13.42

VICENZA – I riti, le manie e le paraculaggini degli studenti vicentini

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di Anna Van Der Woodsen

Come tutte le mattine, oggi, migliaia di studenti si sono alzati, hanno compiuto i loro riti mattutini e si sono diretti verso scuola. Niente di strano, se non per il fatto che oggi è lunedì. E ogni studente sa, o meglio crede, che questo giorno sia il peggiore della settimana: autobus in ritardo, pioggia, traffico, professori che decidono di interrogare a sorpresa, pessimi voti, ore che sembrano non finire mai. A pensarci bene tutto ciò accade anche negli altri giorni della settimana, ma poco importa, perché niente può smentire una superstizione. Tra le tante che accompagnano la vita dello studente medio, la prima è proprio questa. Molto probabilmente accadrà davvero che il lunedì sia una pessima giornata, visto lo spirito con cui si inizia: già stanchi di studiare, il pensiero ancora al sabato sera con gli amici, assonati e con l’aspirazione di arrivare sani e salvi al fine settimana.
Come si può affrontare una giornata così? Alcuni appoggeranno la testa sul banco alle 8 e la rialzeranno solo alla fine delle lezioni, altri invece, prenderanno d’assalto le macchinette o il bar della scuola. Infatti uno dei riti che scandisce la vita dello studente medio è il caffè. Per alcuni un vero e proprio cerimoniale per iniziare la giornata: espresso, lungo, macchiato che sia, se il caffè bevuto sarà buono le probabilità che la giornata migliori aumenteranno, in caso contrario meglio tornare sotto le coperte. Per la maggior parte, invece, è solo una moda temporanea da seguire ma non per questo si tirano indietro.
Altro modo per migliorare il lunedì, o qualsiasi altro giorno, è la musica. Le cuffiette, usate da quasi tutti gli studenti, sono venerate come dei scesi in terra e, come molti degli aspetti nella vita degli studenti, hanno un codice. Se indossate entrambe è un chiaro segnale che significa: non parlarmi, se invece è indossata solo una può parlare chi è simpatico. Nel caso in cui vedeste uno studente senza cuffiette evitate di parlargli, è molto probabile che se le sia dimenticate a casa o, peggio, si siano rotte, quindi meglio non infierire.
Ci sono, poi, delle superstizioni che durano da quando esiste la scuola. Ad esempio la strana credenza che se incroci lo sguardo di un professore mentre sta decidendo chi interrogare, le possibilità che ti chiami aumentino esponenzialmente. I metodi inventati nel corso degli anni per sfuggire a questo sguardo inquisitorio sono molti: dalla ricerca infinita del libro perduto nella cartella, all’organizzazione di spedizioni per trovare le penne cadute in buchi spazio-temporali, fino alla scrittura di appunti molto importanti, che finiscono quasi sempre per essere “ciao ciao ciao ciao …”. Ma non dimentichiamo il rito che precede ogni verifica. Anche se sono ancora in corso studi scientifici che dimostrino come una verifica aumenti l’incontinenza degli studenti e diminuisca proporzionalmente la loro concentrazione, i ragazzi, per evitare distrazioni durante il compito, migrano in massa, durante l’ora precedente, verso il bagno, giusto per essere sicuri.
Ma le manie accompagnano i teenager anche fuori da scuola, soprattutto tra i social. Sembra infatti diventata un’ossessione, negli ultimi tempi, postare foto o stati per far sapere alle atre persone dove e cosa si stia facendo. Con l’aggiunta di hashtag a chilo, che non sono, come credeva mia nonna, qualcosa da mangiare. Così facendo però, si rischia di diventare ridicoli perché, detto sinceramente, non frega a nessuno ogni minimo particolare della vostra vita.
Altra mania sono gli adesivi alle feste. Entri vestito normalmente, esci ricoperto di adesivi di tutti i tipi: con il nome della festa, dell’ospite, della lista o anche qui con qualche hashtag a caso. Però a parte il rischio di essere scambiato per una lavagna, sono dei bei ricordi.
Tra riti e superstizioni, quello degli studenti è un credo distinto da tutti gli altri e con un rituale ben preciso: il sabato sera, non importa dove e cosa ma è necessario uscire con gli amici, divertirsi un po’ e scaricare la tensione accumulata durante la settimana. Per poi iniziare lunedì la stessa routine tra rituali e manie.

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