28 Ottobre 2015 - 17.40

VICENZA e TAV – Ferrovieri: "Sindaco, bene così… ma la stazione in Fiera?!"

tav vicenza

Il Comitato Popolare dei Ferrovieri replica con un comunicato stampa a firma di Marko Urukalo alle dichiarazioni del sindaco di Vicenza, Achille Variati, sul progetto TAV.
“Dopo mesi di silenzio e di attesa sul versante TAV -scrive- ieri sono emerse importanti novità nella relazione del sindaco Variati in Commissione Territorio. E’ ormai evidente che tutto l’impianto votato con urgenza a gennaio e contestato dai comitati di cittadini è stato ridimensionato. Prima il tunnel sotto Monte Berico, poi il canale scolmatore, ora la stazione a Borgo Berga e di conseguenza l’interramento dei binari. Come prima valutazione ci preme sottolineare che questo è il risultato prodotto dalla mobilitazione e dal dibattito in città che come comitati e cittadini siamo riusciti a costruire nei scorsi mesi. E’ senza dubbio merito delle fiaccolate, delle partecipatissime assemblee, delle centinaia di firme raccolte se ora Variati e la sua giunta stanno facendo passi indietro non scontati fino a qualche tempo fa.
Non siamo convinti però che ci sia molto da festeggiare, dopo aver sentito l’audizione del sindaco in Commissione ieri sera. Mentre l’idea della stazione Tribunale sta andando verso il tramonto, quella della Fiera rischia invece di rimanere viva più che mai. Si tratta infatti dell’opera principale dell’intero “non-progetto” ed è l’unico motivo per cui gli industriali berici sostengono l’Alta Velocità. Senza, verrebbero meno le ragioni speculative alle quali quell’area si presterebbe nel caso in cui venisse approvata la stazione. Per questo motivo il peso di Confindustria nei confronti del Sindaco, RFI e Ministero si farà sentire fortemente nella stesura dei dati comparativi attesi per fine febbraio.
Un altro dato che ci preoccupa è la suddivisone in tre lotti funzionali e l’approvazione del primo lotto da Verona fino al cosiddetto “bivio Vicenza”. Sembra che per il via libera di quest’ultimo sia già tutto deciso ma è abbastanza evidente che senza un progetto, senza la VIA, senza il Cipe e senza tutti i passaggi legali non si può muovere neanche una ruspa. Con la suddivisione in tre lotti funzionali emerge proprio quel rischio che abbiamo paventato a lungo; ovvero che si apra un cantiere in un punto della tratta senza avere in mente l’intera progettualità e senza avere i soldi necessari per continuare e finire l’opera. Il solito meccanismo italiano finalizzato alla distribuzione di risorse pubbliche agli amici costruttori, protraendo all’infinito un progetto di devastazione del territorio. Infatti, per il momento sono a disposizione solo 90 milioni di euro dello sblocca-Italia che non bastano neanche per un chilometro e mezzo di Tav. Tutto il resto è solo aria fritta. Non dimentichiamo che la Brescia-Verona è ferma perché non c’è un euro, la linea di Trento procede e rilento e la Venezia-Trieste è ormai sepolta.
Di fronte a questo scenario crediamo sia importante riprendere la discussione e la mobilitazione in città utilizzando il tempo a disposizione per ribadire innanzitutto il no alla stazione in Fiera. Nei prossimi giorni lanceremo un assemblea pubblica ai Ferrovieri portando queste problematiche a conoscenza dei cittadini.

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