15 Marzo 2021 - 10.36

VENETO – Assalti a bancomat di Arzignano, Noventa, Thiene e Montorso: 7 arresti

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Operazione dei carabinieri di Verona contro una banda specializzata in assalti a bancomat con l’uso di esplosivi tra il Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, con l’arresto di sette persone. Nell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi tra Verona, Vicenza, Padova e Treviso sono impegnati anche i militari del del 4 Btg. Carabinieri “Veneto” di Mestre, che stanno operando con i collegi delle province coinvolte. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati mediante esplosivo in danno di dispositivi bancomat compiuti tra il 2017 ed il 2020 nelle province di Verona, Vicenza, Bergamo, Lodi, Mantova, Bologna e Modena, che hanno fruttato complessivamente circa 1.500.000 di euro. Complessivamente sono stati addebitati al gruppo criminale 30 “assalti” il più grave dei quali avvenuto nel febbraio 2020 a Legnago (Verona) in cui i malviventi, per assicurarsi la fuga, avevano sparato con kalashnikov contro una pattuglia dell’Arma colpendo l’auto di servizio senza conseguenze per i militari. Nel corso delle attività sono state sequestrate 2 pistole rubate, 7 congegni esplosivi, un’auto rubata e vario materiale tra i quali numerosi strumenti d’effrazione. (ANSA)

L’operazione si inserisce in un più ampio contesto relativo l’attività investigativa convenzionalmente denominata “Mestier” (che nel linguaggio dei sinti veneti significa “Giostra”) condotta dagli uomini dell’Arma dal mese di settembre 2019 al settembre 2020 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, che ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale armato, di etnia sinti, dedito in modo sistematico e continuativo all’esecuzione di furti aggravati con l’utilizzo di esplosivo in danno di dispositivi ATM di vari istituti di credito/uffici postali di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

In particolare nel Vicentino presero di mira due bancomat di Arzignano (il 16 novembre 19 il banco BPM di via Pellizzari e l’11 gennaio 2020 il banco BPM di via Mazzini), un bancomat a Noventa Vicentina (il 23 maggio 2020 Banco Popolare di Verona), 1 bancomat di Thiene (il 19 gennaio 2020 BPM di via JFK) e 1 bancomat a Montorso (il 22 agosto 2020 il BPM). Uno dei soggetti è stato arrestato in città a Vicenza.

Il modus operandi oramai collaudato prevedeva che il gruppo, all’interno del quale erano stabiliti ruoli ben precisi, raggiungesse l’obiettivo con potenti autovetture rubate, alle quali erano state applicate targhe contraffatte per eludere i sistemi di rilevazione targa comunali. Mentre alcuni si dedicavano a presidiare l’area armati di pistola e armi semiautomatiche, gli altri usando utensili artigianali fabbricati allo scopo inserivano il congegno esplosivo, comunemente detto “marmotta”, nel dispositivo ATM dell’istituto di credito/ufficio postale facendolo deflagrare con l’ausilio di una batteria per auto collegata con un cavo elettrico.

Nel complesso al sodalizio criminale sono stati addebitati 30 episodi commessi tra il 2017 ed il 2020 tra le province di Verona, Vicenza, Bergamo, Lodi, Mantova, Bologna e Modena che hanno fruttato complessivamente circa 1.500.000 di euro. Il più grave è quello avvenuto il 10.02.2020 alle ore 04.00 in Legnago (VR) in danno della locale agenzia “Sparkasse” durante il quale vennero esplosi due colpi di fucile automatico AK47 “Kalasnikov” all’indirizzo di un equipaggio di militari del NORM della Compagnia CC di Legnago (VR) intervenuti durante un ordinario servizio di perlustrazione, che attinsero solo l’autoradio lasciando illesi gli occupanti.

Le attività investigative avevano consentito, quindi, d’individuare il luogo dove i soggetti custodivano le armi ovvero in un casolare abbandonato nella campagna vicentina. Proprio in questa località, nel comune di Montegalda (VI), la notte del 5 settembre 2020, nel corso di uno specifico servizio svolto dagli investigatori, coadiuvati nella fase operativa da rinforzi del Comando Provinciale Carabinieri di Verona e Vicenza, venivano tratti in arresto nella flagranza di reato due dei componenti del sodalizio proprio mentre, unitamente agli altri poi datisi alla fuga, stavano dissotterrando le armi e si stavano apprestando ad eseguire un’altra serie di assalti. Nella circostanza venivano recuperate due pistole, un revolver ed una semiautomatica, risultate rubate, sette congegni esplosivi (marmotte) già attivati, l’auto utilizzata per gli assalti nonché tutti gli strumenti d’effrazione ed il materiale per il travisamento.

Sono stati contestati, in tutto, 45 capi d’imputazione che vanno dall’associazione per delinquere, riciclaggio, rapina, ricettazione nonché il tentato omicidio nei confronti dei militari dell’Arma avvenuto il 10.02.2020.

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