28 Luglio 2016 - 9.29

VENETO – Rana, Ramonda &co, 12 imprenditori per la Pedemontana: “Deve essere finita”

pedemontana tviweb

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da 12 imprenditori di aziende venete al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Si tratta di grandi nomi dell’imprenditoria della regione. I firtmatari sono: Harald Antley – Aspiag Service srl, Dario Brendolan – Maxidi srl, Diego Carron – Costruzioni Carron spa, Marcello Cestaro – Gruppo Unicomm spa, Augusto Guerriero – Lattebusche sca, Alessandro Mezzalira – Gruppo FITT, Sergio Pedon – Pedon Group, Federico Pengo – Pengo spa, Giuseppe Ramonda – Sorelle Ramonda spa, Giovanni Rana – Pastificio Rana spa, Bruno Veronesi – Veronesi Holding spa e Enrico Zoppas – Acqua Minerale San Benedetto spa.

“La Pedemontana deve essere terminata. Vogliamo iniziare da qui, senza tanti giri di parole, perché questo è il concetto fondamentale. Siamo imprenditori veneti, che sono nati e cresciuti in questo territorio, e che qui hanno sempre investito e mantenuto le loro aziende. Siamo abituati a parlare poco e a lavorare per garantire un futuro ai nostri collaboratori, alle loro famiglie e alle nostre imprese.
Stiamo assistendo con grandissima preoccupazione e, a dire il vero, con un po’ di rabbia, alla discussione in atto sulla superstrada Pedemontana. Giriamo moltissimo il Veneto per lavoro e, con soddisfazione, abbiamo visto avanzare in questi anni i cantieri della nuova strada fino ad arrivare ad aver già realizzato il 30% dei lavori. Ci sembrava un segnale positivo: le polemiche e le chiacchiere attorno ad un’arteria fondamentale per lo sviluppo della nostra Regione avevano finalmente lasciato il posto alle ruspe e agli operai.
Leggere sui giornali di queste settimane dello stop ai lavori, e che sussiste addirittura l’ipotesi che l’opera non venga terminata, ci lascia sbalorditi. Non solo per l’importanza dell’infrastruttura ma anche perché vuol dire lasciare nell’incertezza tantissime famiglie per le quali è già stata avviata la procedura di esproprio delle abitazioni e che non hanno ancora ricevuto il rimborso, necessario per acquistare una nuova casa. È inoltre impensabile abbandonare al loro destino i cantieri disseminati lungo tutto il percorso della superstrada, con pezzi più o meno completati, trincee già scavate e opere connesse ormai avviate. Non siamo dei tecnici né tanto meno dei politici, ma siamo consapevoli di una cosa, avendola vissuta ogni giorno sulla nostra pelle: quando un’opera viene iniziata deve essere portata a termine a qualsiasi costo. Chi fa il nostro mestiere lo sa bene: non esiste un uomo di impresa che inizia la costruzione di una nuova fabbrica e che la lascia a metà. Tanto più in questa occasione, in cui stiamo parlando di una strada fondamentale per il nostro territorio: è dai tempi del boom industriale che si discute della necessità di avere un collegamento più veloce tra Vicenza e Treviso, due territori tra i più sviluppati e dinamici di tutta Italia.
La Pedemontana porterebbe a benefici evidenti al traffico, sgravando tantissime strade regionali e provinciali dal passaggio dei mezzi pesanti e da una buona parte dei transiti automobilistici. L’impatto positivo si avrebbe soprattutto nella fascia pedemontana delle province di Vicenza, Padova e Treviso, ma anche nella provincia di Venezia, che oggi è un passaggio obbligato per lo sbocco verso est e invece domani avrebbe una valida alternativa in direzione del Friuli. Finalmente avremmo una superstrada moderna, in grado di alleggerire il traffico di attraversamento nei comuni e di consentire spostamenti efficienti sia per i cittadini privati che per la logistica delle aziende. La Pedemontana è pensata proprio come una sorta di “tangenziale” per le aree più produttive del Veneto: è una strada in grado di svolgere un servizio fondamentale alla nostra economia e fortemente voluta dal territorio. Faciliterebbe inoltre moltissimo il transito sull’asse est-ovest, rendendo il Veneto ancora più centrale sul piano economico e viabilistico: l’innesto sulla A4 a Montecchio e l’approdo a Spresiano sulla A27 potrebbe portare ad un aumento dei flussi viabilistici nell’ordine del 40/50%.

Il nostro auspicio, da cittadini prima che da imprenditori, è che il summit di venerdì tra Veneto Strade, Regione, Consorzio Sis, Ministero delle Infrastrutture e Cassa Depositi e Prestiti sia il primo passo per trovare velocemente una soluzione. È evidente che la costruzione dell’opera non può certo ricadere tramite penali pesantissime sui cittadini veneti, che già contribuiscono largamente con le loro tasse al bilancio dello Stato. Bisogna che ognuno faccia la sua parte: il Governo, la Regione e le imprese costruttrici.
Non ci interessano il rimpallo delle responsabilità e le discussioni politiche tra i diversi livelli dello Stato.
L’unica cosa certa, come abbiamo detto all’inizio di questa lettera, è che la Pedemontana deve essere portata a termine in tempi rapidi. Ed è solo con questo semplice obiettivo che devono muoversi i nostri amministratori, consapevoli che su questo saranno giudicati: sulla loro capacità di realizzare concretamente le opere che servono al nostro territorio”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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