14 Maggio 2025 - 17.15

Valdastico Sud, un’autostrada senza aree di servizio: “Un disagio per chi viaggia a lungo” (lettera di un’automobilista toscana)

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di A. P., 65 anni, estetista toscana vicina alla pensione, residente in provincia di Arezzo, che più volte al mese percorre l’autostrada Valdastico Sud per raggiungere Vicenza, dove vive il suo compagno. Un viaggio di oltre tre ore che, racconta, si fa più pesante soprattutto negli ultimi chilometri, a causa della totale assenza di aree di servizio lungo la tratta.

“L’autostrada Valdastico Sud è comoda e scorrevole, ma chi ha progettato questo tratto ha dimenticato qualcosa di fondamentale: lungo tutto il percorso mancano completamente gli autogrill e i distributori di carburante. Un disagio reale per chi, come me, percorre molti chilometri e magari ha bisogno di una pausa prima di arrivare a destinazione.”

La A31 Valdastico Sud è una delle infrastrutture più recenti della rete autostradale veneta. Collega il tratto nord della A31, all’altezza di Vicenza, con la Transpolesana (SS434) in provincia di Rovigo. Inaugurata nel 2013, si estende per circa 54 chilometri, attraversando i territori di Vicenza, Padova e Rovigo.

I caselli presenti lungo il tracciato sono numerosi: Vicenza Nord (innesto A31), Montegaldella-Longare, Albettone-Barbarano, Agugliaro, Noventa Vicentina, Santa Margherita d’Adige, Piacenza D’Adige, Badia Polesine, congiungendosi infine alla SS434 che porta verso Verona e Rovigo.

Nonostante la sua importanza strategica per collegare l’Altopiano di Asiago, il Vicentino e il Padovano con il Polesine, l’autostrada non presenta alcuna area di servizio o punto di rifornimento carburante.

“Il tratto Arezzo-Vicenza è lungo. Dopo aver percorso l’Autostrada del Sole (A1) e la A13, ci si immette sulla Valdastico Sud. È l’ultima parte del viaggio, spesso la più faticosa. Non poter fare rifornimento, usare un bagno o semplicemente bere un caffè è un disagio, specialmente per chi viaggia da solo o non è più giovanissimo come me”, scrive A. P.

Una mancanza che diventa ancora più evidente nelle ore serali o notturne, quando anche le alternative sulla viabilità ordinaria – uscendo dall’autostrada – risultano limitate o poco sicure. Per gli automobilisti, soprattutto chi viaggia da lontano o ha esigenze particolari, la presenza di un autogrill può fare la differenza tra un viaggio agevole e uno stressante.

“La Valdastico Sud ha tanti pregi. E’ bella, scorrevole, ottima pavimentazione, ma andrebbe completata. Chiedo alle autorità competenti di ascoltare i bisogni di chi viaggia. Una sola area di servizio, anche piccola, renderebbe il percorso molto più vivibile.”

Una riflessione concreta, quella della lettrice, che invita a ripensare l’autostrada non solo come infrastruttura per veicoli, ma come spazio pensato anche per le persone.

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