Università di Verona annulla incontro con Greta Thunberg: stop all’evento su Palestina per par condicio

L’università di Verona ha annullato l’incontro con Greta Thunberg dedicato alla situazione in Palestina, previsto per venerdì 21 novembre e organizzato dal collettivo studentesco Tamr. L’ateneo ha motivato la decisione richiamando le norme sulla par condicio, in vista delle elezioni regionali del Veneto del 23 e 24 novembre, sostenendo che l’evento avrebbe violato la legge 28 del 2000 che limita le iniziative pubbliche potenzialmente influenti sul dibattito elettorale.
Secondo l’ateneo, a incidere sulla scelta è stata anche la presenza fra gli organizzatori di Francesco Orecchio, candidato alle regionali per Alleanza Verdi e Sinistra. Alla tavola rotonda avrebbero partecipato, oltre a Thunberg, Simone Zambrin della Global Sumud Flotilla e Maya Issa, rappresentante degli studenti palestinesi, per discutere del conflitto e della situazione mediorientale.
La decisione è maturata dopo verifiche interne su alcuni post social del collettivo, giudicati dall’università «fortemente critici verso il governo» e quindi potenzialmente in contrasto con le regole della comunicazione istituzionale nel periodo elettorale. Lo stop ha provocato la reazione immediata degli studenti di Tamr, che si sono detti «sconcertati» e hanno chiesto all’ateneo di riconsiderare la scelta. Il collettivo ha annunciato la volontà di svolgere comunque l’iniziativa in uno spazio alternativo dell’università, auspicando che l’amministrazione accademica «rinnovi nei fatti il proprio impegno a favorire il dibattito pubblico e gli approfondimenti interdisciplinari».
Non è ancora noto se l’incontro potrà essere riprogrammato dopo la consultazione elettorale.













