Sopravvisse 66 giorni alla deriva in mare: ora rischia 7 anni di carcere in Russia

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“Una specie di miracolo”: così Ekaterina, moglie di Mikhail Pichugin, ha reagito quando ha saputo che suo marito era ancora vivo, dopo essere stato trovato il 14 ottobre 2024 nelle acque del Mare di Okhotsk, a circa 1.000 km dalla sua partenza. Il 46enne russo aveva intrapreso una gita in barca con il fratello e il nipote quindicenne, ma un guasto al motore li aveva costretti a una deriva incontrollata. Dopo circa due mesi, il peschereccio “Angel” lo ha trovato in gravi condizioni, emaciato e ridotto a soli 50 kg, ma ancora cosciente.
Pichugin ha raccontato di aver sopravvissuto grazie alla sua ingegnosità, raccogliendo acqua piovana e rifugiandosi in un sacco a pelo di cammello che lo ha protetto dal freddo estremo. Tuttavia, la tragedia ha colpito il resto della sua famiglia: il fratello e il nipote sono morti durante la lunga deriva.
Mikhail Pichugin è stato accusato di aver violato le normative di sicurezza marittima, che hanno portato alla morte dei due parenti. L’indagine, avviata per negligenza nel trasporto marittimo, ha portato all’accusa di “violazione delle norme di sicurezza”. Se condannato, Pichugin potrebbe affrontare fino a sette anni di carcere.













