Sesso a pagamento: “scusi fa fattura?”

All’Agenzia delle entrate non ci volevano credere, tra le spese di un’azienda vicentina deducibili anche le prestazioni di una casa del piacere austriaca.
Un imprenditore di origini del sud socio di un azienda vicentina del settore meccanico se la vedrà con il fisco per una serie di spese aziendali più che discutibili. In primis le numerose fatture emesse da un bordello di lusso oltre confine, 30 mila euro il totale delle spese “prestazioni particolari” che l’uomo avrebbe messo nella nota spesa dell’azienda. Non è chiaro se la gita, fosse un premio per gli operai utilizzati o semplicemente uno svago, resta il fatto che non si può fare.
Oltre alle prestazioni di natura sessuale l’Agenzia delle entrate contesta all’imprenditore anche alcune spese mediche e dei macchinari acquistati per un’altra azienda di sua proprietà.
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