4 Giugno 2022 - 10.02

Roby Baggio, un campione che “riabilita” Vicenza e i vicentini

Roberto Baggio è ciò che noi ragazzi degli anni che furono avremmo sempre voluto diventare: calciatore tra i più talentuosi della storia, ricco, bello, famoso. Un divo partito da Caldogno, provincia vicentina, che tutto era meno che divo; un ragazzo dagli occhi svegli e dal piede fatato che però poco aveva a che fare con certi bad boy, anzi, proprio niente. E ciò che Baggio è stato da calciatore, con tutti i suoi tormenti e le vette, i successi e le cadute, lo ritroviamo nel Baggio uomo: solido, equilibrato, sofferente, schivo ma sempre presente. Nella bella intervista al Corriere della Sera, dopo che la nuova compagnia aerea italiana gli ha dedicato un aereo (si proprio un aereo) ha confidato una cosa che nessuno sapeva ma che ci ha toccato per la profondità del contenuto legato a Vicenza. “Quando sono stato in Cina avevo un gruppo di tifosi locali che mi seguiva in ogni mio spostamento -ha confidato Baggio- Durante la pandemia, quando l’Italia ne aveva più bisogno, hanno contattato mia figlia sui social per mandarmi 60 mila mascherine: una volta arrivate le ho date all’ospedale di Vicenza e in giro. È una cosa che mi ha colpito profondamente perché si erano preoccupati di me”. E il Divin Codino ha subito messo a disposizione della Comunità vicentina quel bene prezioso. Una storia laterale forse, ma che ben ci fa capire il valore di questo personaggio che si mette, in silenzio, a disposizione della società civile e che ci fa riconciliare con questo territorio (incolpevole) dopo episodi poco edificanti di conduttrici poco avvedute ed autoreferenziali che hanno “sporcato” il nome di Vicenza e dei vicentini loro malgrado. Per fortuna Baggio c’è e con lui tante altre persone silenti ma presenti ed inclusive. 

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