Natale vicentino: almeno tre ore ai fornelli

Come antipasto salumi vari (soppressa e luganega), tra i primi brodo di cappone, risotto al radicchio, gnocchi al sugo d’anatra. Come secondi, polenta e baccalà, lesso di manzo “al cren” con contorno di purè di patate. Tra i dolci il pandoro tradizionale, la mostarda con il mascarpone, il mandorlato. Per innaffiare il tutto i vini straordinari della terra berica, con l’immancabile Prosecco e gli straordinari passiti. Questo, in estrema sintesi, il menù che gran parte dei vicentini porteranno in tavola domani, per celebrare il Santo Natale.
Scatta la corsa ai fornelli con i vicentini che trascorreranno quasi tre ore in cucina per imbandire le tavole del Natale, che oltre nove su dieci hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixe’, dalla quale si evidenzia che il 9% ha scelto di passare la festa più importante dell’anno al ristorante o in agriturismo.
Chi preparerà il pranzo. “Tra chi si occuperà del pranzo, l’89% preparerà personalmente il pasto – spiega Coldiretti Vicenza – con un ritorno al fai da te spinto da motivazioni diverse con i giovani in particolare, che si gratificano ai fornelli e la cucina ed il buon cibo che si affermano tra le nuove generazioni come primarie attività di svago, relax e soddisfazione personale. Ma c’è anche un 6% che ordinerà tutto da asporto, mentre il restante 5% si affiderà alle pietanze portate da parenti o amici. La paura della ripresa dei contagi e della diffusione dell’influenza australiana non sembra comunque riuscire a frenare la voglia di un ritorno alla socialità delle feste, testimoniata dal fatto che la media di persone a tavola risale quest’anno a otto, una in più rispetto allo scorso anno e ben quattro rispetto al Natale 2020, quando il lockdown e le misure restrittive avevano imposto precisi limiti anche nell’ospitalità e nelle presenze”.
La spesa media per il Natale a tavola è di 106 euro a famiglia, solo il 6% in meno rispetto alle feste del 2021. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per oltre otto cittadini su dieci, assieme alla frutta locale di stagione (90%), mentre il panettone con il 78% batte di misura nelle preferenze il pandoro. fermo al 74%, anche se ben il 51% sceglie anche i dolci della tradizione locale. Particolare attenzione è riposta nella ricerca degli ingredienti, come dimostrano le presenze nei mercati contadini di Campagna Amica per la preparazione di menu a km0.
Le tendenze nazionali. “Le differenze territoriali ed economiche dividono gli italiani nella spesa – conclude Coldiretti – ma le scelte a tavola contribuiscono a riunirli, secondo Coldiretti/Ixe’. Il 92% dei quali acquisterà per le feste soprattutto prodotti italiani, tra un 53% che lo farà soprattutto perché sono più buoni ed il 39% che vede come priorità sostenere l’economia ed il lavoro del proprio Paese”.













