8 Marzo 2014 - 1.07

Lo scoop su Putin: non è di Vicenza ma viene qui due volte all’anno

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E’ una voce che gira da tempo ma che manca di presupposti scientifici e sconfina nel folclore. Vladimir Putin, ex spia del Kgb salita sul trono degli zar, custodirebbe un segreto: viene da Costabissara, provincia di Vicenza. Il presidente russo, secondo La Repubblica, non l’ avrebbe confessato nemmeno alla moglie Ljudmila, convinta di aver sposato uno di San Pietroburgo. Ma proprio da questo buco nel passato, dal richiamo della foresta nascosto, nascerebbe l’ attrazione fatale di Vladimir Vladimirovic per l’ Italia e per Silvio Berlusconi in particolare. A Vicenza se ne parla da anni, ma pare che a scoprire l’ esplosivo “mistero del Cremlino” sia stato il popolare quotidiano Moskovskij Komsomolets. Titolo: «Il segreto di famiglia». Baggianate? Chissà. Certo tutto meno che uno scoop. Nel vicentino ci sono almeno 50 famiglie con il cognome Putin. Altre abitano a Venezia. Una piccola differenza: in Veneto il cognome si pronuncia con l’ accento sulla «i», e in dialetto significa bambino piccolo. Ma il giornale moscovita non si è perso d’ animo e ha spedito un inviato a scarpinare sui colli Euganei. Altra rivelazione clamorosa: a fine Ottocento un gruppo di Putìn si trasferì in Russia per costruire la Transiberiana. E ai primi del Novecento altri incontenibili Putìn raggiunsero l’ antica capitale russa girovagando per l’ Europa come ambulanti. Vendeva paioli da polenta e apprezzava le donne baltiche, il trisnonno del presidente? I discendenti dei Putìn non hanno dubbi. «Io e Vladimir – ha giurato al Moskovskij tale Franco Putìn, produttore di caminetti – siamo due gocce d’ acqua. Stessi occhi, medesima espressione, identica andatura. Gemelli: solo che lui scia e fa judo, io niente. Lui è asciutto, io sovrappeso: ma è l’ unica differenza». L’ imprenditore vicentino, indifferente all’ impietosa smentita fotografica, segue il “cugino dell’ ex Urss” da anni. Lo scruta alla tivù, cerca di imitarlo, ha scoperto di avere gli stessi due nei sulla guancia sinistra. E’ talmente convinto di aver un albero genealogico in comune che ha commissionato a un centro di ricerche parigino la storia del suo cognome. Parziale doccia fredda: un Putìn, anche in Francia con l’ accento alla vicentina, discende nel Settecento dal capostipite Dominique Putiniér, suddito della prima repubblica. Ma una cosa è certa: il signore del Cremlino non ha un cognome russo, i suoi avi sono occidentali. «Pensi che da anni – ha raccontato una certa Maria Putin – a Costabissara mi chiamano “la zarina”. I vicini sospettano una parentela, mi trattano con un certo riguardo. Io gli faccio coraggio: mi chiamo Putìn, dico, mica Rasputìn». Un tasto delicato, quello politico. La tesi del giornale di Mosca è che il punto debole del presidente, l’ amore per l’ Italia, abbia origine genetica. «Avete mai riflettuto – si chiede il giornalista – perché passi le ferie in Sardegna, perché mandi le figlie in una villa famosa a Porto Cervo, perché invii la moglie sul lago di Como, perché i rapporti con il premier Berlusconi vadano ben oltre il protocollo?» Questione di sangue e di carattere. «Per questo Silvio e Vladimir – la conclusione – quando si incontrano sembrano due vecchi compagni di scuola che l’ hanno fatta grossa». «Imprenditori italiani e del Nord – è la sentenza di Silvio Putìn, figlio del cugino di Franco, proprietario di una cava di mattoni -. Anche in Russia comanda uno dei nostri: pensi che a me mi chiamano Vladimir Berlusconi».
Uno scoop lo diamo noi. Secondo le indiscrezioni di un noto ristoratore vicentino, Putin in gran segreto verrebbe almeno due volte all’anno nel vicentino. Non per trovare gli inesistenti parenti. Ma per rifornirsi di olio e di vino, che apprezzerebbe particolarmente. Le sue visite in un paio di famose ditte vitivinicole del vicentino sono sempre rimaste top secret. Ora la prima indiscrezione. E la promessa che al prossimo giro verremo avvertiti. Vi terremo, ovviamente, aggiornati.

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