30 Settembre 2022 - 10.08

La perla dell’influencer: “Perché far votare anche i vecchi?”

di Umberto Baldo

So che non va bene, ma alcune volte, di fronte alle affermazioni, alle prese di posizione, di certe persone mi viene naturale domandarmi se come società abbiamo fatto bene a spendere dei soldi per la loro istruzione, visti i risultati.

Confesso che questa domanda me la sono posta leggendo le cronache che riportavano alcune affermazioni postate da tal Sig.na  Giulia Torelli in un video sul proprio blog “rockandfiocc”.

Immagino che la maggior parte di voi si stia chiedendo: “Chi è costei?”

Vi accontento subito, avvertendovi che tutte le informazioni le ho trovate in Rete.

Si tratta di una 35enne di Parma, laureata in economia, che viene definita una star di Instagram, potendo contare su 214mila follower.

Dal 2019 svolge la professione di “closet organizer”, il che vuol dire che “organizza armadi”.

In pratica va a domicilio dai suoi clienti per sistemare il loro guardaroba e riorganizzarlo al meglio. Attraverso questo lavoro è diventata piuttosto nota al pubblico, tanto che vari giornali, tra cui Vanity Fair, hanno scritto di lei.

Senza voler minimizzare questi suoi talenti, fino ad ora avevo pensato che riordinare gli armadi fosse un lavoro, come dire, da collaboratrice familiare, ma evidentemente mi sbagliavo.

Comunque, usando un termine molto in voga di questi tempi, ritengo che si possa definirei la Signorina Torelli una Influencer, un termine che vuol dire tutto e niente, ma con il quale generalmente si intende un personaggio di successo, popolare nei social network e in generale molto seguìto sui media, che è in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico.

A mio avviso si tratta di un modo di sbarcare il lunario piuttosto agevolmente, in certi casi guadagnando una barca di soldi, di fatto non facendo nulla, se non sponsorizzando ogni genere di prodotto.

Non va mai dimenticato però che senza i “follower”, disposti a farsi “influenzare”, questi persuasori dovrebbero cercarsi un “lavoro vero”.

Ma non è il ruolo dei cosiddetti influencer il tema di oggi, bensì i concetti lanciati nell’etere dalla Signorina in questione.  

Ma cosa ha postato Giulia Torelli di tanto eclatante per sollevare un vespaio sui media?

L’incipit si può ridurre di fatto ad una domanda:  “Ho una cosa da dire, la devo dire: “Perché i vecchi hanno diritto di voto? Perché? L’hanno già esercitato nella loro lunga, lunghissima vita; basta votare, non sanno niente, non hanno idea, quello che sanno lo vedono al Tg, non hanno idea, non sanno nemmeno loro quello che stanno facendo, e poi succedono queste cose. I vecchi non devono fare niente, devono stare chiusi in casa”.

Ma poi l’influencer ha ulteriormente  insistito sul tema, parlando degli anziani che ancora oggi indossano la mascherina anti covid, aggiungendo: “I vecchi sono completamente rincoglioniti. I vecchi non devono fare niente, tantomeno votare. In casa devono stare, fermi, completamente immobili. Completamente rincoglioniti, in giro con le mascherine sulla bocca, sono passati tre anni, cos’è che non è chiaro ancora? Che non serve a niente non tenerla sul naso”.

E poi l’apoteosi finale: “Sono lì, vivi e attaccati alla vita”.

Superfluo dire che queste “perle di saggezza” hanno suscitato un mare di polemiche.

Da quanto ho potuto capire l’intemerata della Signorina è dovuta al fatto che, secondo lei, sono stati i voti dei “vecchi” a favorire la vittoria elettorale di Giorgia Meloni.

Vi confesso che, ad una prima lettura, avevo preso queste parole per quello che valgono, cioè meno di nulla, e poi con questo tipo di personaggio viene sempre il dubbio che si tratti di un’operazione studiata a tavolino per incrementare i clic sul proprio blog, e quindi gli incassi.

Ma ripensandoci mi sono convinto che non si può lasciare correre, perché ci sono 214mila follower che pendono dalle labbra di questa “maestra di vita”, e data la nota moltiplicazione, e diffusione capillare, dei messaggi in Rete, alla fine potrebbe anche capitare che molte più persone possano arrivare a condividere i “concetti” espressi dalla Torelli.

E poi si sa che a Joseph Goebbels, primo vero maestro della comunicazione moderna (lo dico scherzando ovviamente), si attribuisce, forse erroneamente, l’affermazione: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte, e diventerà una verità”.

Quindi prima che a qualcuno venga in mente di pensare che le parole della Signorina Torelli abbiano un qualche fondamento di verità, vale la pena di partire dal fatto che tutte le società specializzate nell’analisi dei dati elettorali, fra le quali la Swg, sono tutte concordi nel dire che FdI non ha assolutamente vinto grazie al voto delle persone anziane, che anzi rappresentano la fetta di elettorato che più ha votato a sinistra.

Ma a parte questa doverosa precisazione, poiché appartengo alla fascia di età di coloro che secondo la Torrelli dovrebbero solo stare in casa, presumo ad aspettare la morte, mi sento di fare qualche considerazione personale.

Vede Signorina Torelli, è vero che con il passare degli anni, e abbia solo un po’ di pazienza che il tempo arriverà anche per lei, la salute peggiora,   e le forze non sono più quelle della gioventù, ma se uno ha la fortuna di non avere qualche malattia che indebolisca la mente, mi creda che ha qualcosa in più di lei,  e questo qualcosa è l’esperienza di una vita.

E’ proprio questa esperienza del passato “vissuto” che mette gli anziani in grado di comprendere i fenomeni, anche quelli politici, più e meglio dei giovani!

Oltre a tutto, contrariamente a quanto lei crede, anche gli anziani usufruiscono dei moderni mezzi di comunicazione, ed io, solo per fare un esempio, la televisione la guardo probabilmente meno di lei, e sono uso frequentare quotidianamente giornali e media, e non solo quelli italiani.

Certo insultare i “vecchi” magari per cercare qualche like in più dai giovani è quanto di più facile, ma mi permetta di dire, anche di più vigliacco.

Veda, quel diritto di voto che lei vorrebbe togliere ai “vecchi, senza peraltro spiegare a quale età secondo lei si entra a far parte di questa categoria, lei ed i giovani lo potete esercitare perché quelli che oggi hanno tanti anni, e molti dei quali purtroppo non ci sono più, in altra epoca, meno felice, hanno saputo lottare, e anche sacrificare la propria vita, per conquistarlo.

Non è vuota retorica, mi creda!  Si chiama “rispetto”!

Fra l’altro mi piacerebbe sapere se ha illustrato queste sue  “alte riflessioni” anche ai suoi genitori (spero siano ancora fra noi), e cosa ne pensino al riguardo. 

Avrei tante altre cose da dirle, ma mi limito a commentare la sua ultima affermazione (sempre stando alla stampa), secondo cui i vecchi : “Sono lì, vivi ed attaccati alla vita”.

Spero lei non abbia in mente esperimenti di eugenetica, tendenti ad aiutare a  passare a miglior vita coloro che abbiano superato una certa età, ma le confermo che sì, anch’io, come tutti i vecchi, sono “attaccato alla vita”.

Mi perdoni, ma cosa vuole, non tutti hanno la visione di Epicuro, secondo cui il problema non è il fatto del morire, ma la paura della morte, quel sentimento che tanto ci turba e ci impedisce di raggiungere la serenità interiore.

Ma mi rendo conto che qui parliamo di filosofia, materia che non si adatta a Instagram  o a Tik Tok, a quel mondo che le è sicuramente più congeniale.

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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