25 Maggio 2022 - 11.51

La conduttrice, il Vicenza e il razzismo latente nei confronti di un bambino

di Luca Faietti

Certo non siamo, per fortuna, al livello dei cori insultanti con cui alcune tifoserie bersagliano squadre e supporter avversari, ma il siparietto cui abbiamo assistito dagli schermi di TVA in occasione della partita Cosenza Vicenza è di quelli veramente da dimenticare.
Per chi non abbia visto quella “perla”, alle fine dell’incontro, che i “Lupi” (così vengono chiamati i giocatori del Cosenza) hanno vinto per 2 a 0, conquistando così la salvezza, ma condannando i bianco rossi all’inferno della retrocessione in C, un inviato dell’emittente commentava la partita in mezzo all’euforia dei tifosi che accompagna sempre queste situazioni.
In mezzo a questo bailamme si avvicina un papà con in braccio un bambino, che su suggerimento del genitore urla nel microfono la frase “Lupi si nasce”.
Nulla di offensivo come si vede, eppure la improvvida conduttrice da studio della trasmissione “Terzo Tempo” ha una reazione piuttosto astiosa, e si lascia andare ad un “E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro“.
Di per sé una frase senza senso, incomprensibile nel contesto sportivo di una partita di calcio, ma tanto più grave in quanto la “show girl”, si fa per dire ovviamente, non poteva ignorare il clima teso che aveva preceduto questa partita decisiva per entrambe le squadre, con un tifoso vicentino che era arrivato ad etichettare i cosentini con l’epiteto di “scimmie calabresi”, episodio pesantemente condannato dal Sindaco Rucco.
Di fronte a queste premesse, a questo clima surriscaldato, i mezzi di informazione, giornali e televisioni, hanno un ruolo determinante nel tenere calmi gli animi.
Oserei dire che hanno quasi una sorta di dovere civico nel contenere ogni forma di intemperanza, da qualunque parte arrivi, e non è ammissibile, non è accettabile che una conduttrice televisiva si lasci andare a polemiche gratuite.
E a maggior ragione se si arriva a polemizzare con un bambino, che sarà anche stato imbeccato dal padre, ma che in fondo non aveva pronunciato parole offensive nei confronti né di Vicenza né della tifoseria vicentina, ed in occasione di un evento che resta pur sempre solo un gioco.
Giustamente il video è rimbalzato su web e social, e sarebbe bene che i vertici di Tva suggerissero alla nostra “conduttrice” di rivederselo più e più volte quel video, per evitare di ripetere una simile caduta di stile.
Luca Faietti

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