16 Maggio 2023 - 9.42

La Brescia-Padova in mano al centrosinistra? Rucco ultimo baluardo

Tradizionalmente le elezioni amministrative “intermedie” sono sempre un problema per il Governo in carica, che spesso vedeva l’avanzata delle opposizioni, con la conseguenza che qualche testa saltava, e qualche Ministro veniva “rimpastato”.
Stavolta non sarà così; da un lato perché le elezioni politiche si sono svolte solo otto mesi fa, e dall’altra perché questa tornata ha mostrato che, pur con qualche lieve cedimento, la “luna di miele” del Centrodestra con l’elettorato italiano non è ancora finita.
I freddi numeri del primo turno ci consegnano un risultato nettamente sbilanciato a favore del Centro destra, con quattro capoluoghi di provincia conquistati (Latina, Imperia, Sondrio e Treviso) contro i due in cui a prevalere è stato il Centro sinistra (Teramo, Brescia).
Quindi il giudizio complessivo non può che essere rimandato a fra due settimane, quando al ballottaggio saranno chiamati i cittadini di Massa, Pisa, Siena, Terni, Brindisi, Ancona e Vicenza.
Mi limito a citare solo le città capoluogo non perché le sfide elettorali nei Comuni più piccoli siano meno importanti, ma è del tutto evidente che il “polso” della situazione politica si rileva principalmente nei grandi centri.
A questo punto potrei anche chiudere, e dire “arrivederci alle Europee”, che saranno il vero banco di prova per i leader di tutti i Partiti, visto che le stesse si svolgono con il sistema proporzionale, e quindi ogni Forza politica si presenta da sola al giudizio degli elettori.
Se non che qualche riflessione a mio avviso va fatta relativamente ad alcune realtà, che anche in questa tornata hanno offerto spunti interessanti.
La prima è Brescia, che era diventata, assieme ad Ancona, l’obiettivo principale di questa campagna elettorale per il Centrodestra.
Si trattava di strappare al Centrosinistra una città importante nella geografia politica di una Regione a governo leghista; la Lombardia.
E non si può dire che si siano lesinati gli sforzi per vincere.
Nell’ultimo mese sono arrivati a Brescia assessori regionali, ministri, e addirittura la premier Giorgia Meloni, che venerdì 12 al Gran Teatro Morato si era rivolta agli oltre 2mila supporters dicendo che se avesse vinto Rolfi «si sarebbe potuta costruire una filiera con il Governo nazionale e regionale».
Ma anche Salvini (che si è presentato quattro volte in pochi giorni) non era tirato indietro quanto a promesse, tanto che aveva fatto intendere che avrebbero potuto arrivare «fondi per estendere la metropolitana a nord ed est”.
Ma evidentemente le lusinghe non hanno più di tanto ammaliato i bresciani, e a conti fatti il centrosinistra torna a trionfare a Brescia, con uno stacco rispetto agli avversari molto netto, il che fa della Leonessa quasi un caso nazionale.
Ma Brescia a mio avviso aveva, ed ha, una notevole importanza anche in una visione prospettica, come dire, sovraregionale.
E qui inevitabilmente entra in campo la nostra Vicenza, dove il sindaco uscente Francesco Rocco non solo non ha ottenuto la riconferma eclatante del collega Conte e Treviso, ma si trova addirittura al secondo posto, ad inseguire un Giacomo Possamai a questo punto galvanizzato, e sempre più convinto di poter vincere la sfida e diventare Sindaco.
Si usa dire che il ballottaggio è un’altra elezione, ed in effetti quanto accaduto ad Udine di recente sembra confermare che nulla è mai scritto, e che tutto può succedere.
Non mi dilungo ad arzigogolare sugli apparentamenti, sulle alleanze più o meno sotterranee, anche perché sono convinto che non sono poi così determinanti come si vuole far credere.
Quel che rilevo è però il dato politico che collega la nostra Vicenza a Brescia.
Perché se dovesse vincere Possamai si costituirebbe un asse di città lungo la A4 tutte governate dalla gauche.
Partendo da Brescia, passando per Verona e Vicenza, per arrivare a Padova.
Che valore avrebbe?
Francamente non lo so.
So però che la politica oltre che di numeri vive anche di suggestioni, e l’asse Brescia-Padova sicuramente costituirebbe una di queste.
Luca Faietti

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