20 Gennaio 2022 - 9.58

“Il booster migliora le prestazioni sessuali”, “Il covid rende impotenti”… Il virus fra fake news, scienza ed effetti ‘desiderati’

di Alessandro Cammarano

Prima di mettere mano a quanto segue un preambolo ad uso dei lettori è oltremodo necessario: da qui a poche righe si tratterà in maniera faceta – il cielo sa se tutti noi abbiamo bisogno di sorridere e di “alleggerirci” – e non del tutto scientificamente fondata degli effetti collaterali dovuti al Covid e che hanno, pare, colpito alcune persone.

Si scherza – anche se almeno un paio di notizie sono assolutamente vere, mentre le altre solo verosimili – senza voler offendere nessuno.

Se siete arrivati a leggere fino a qui, allora procedete senza paura e fatelo con spirito lieve.

Tra il 1989 e il 1990 uscirono due film deliziosi – a dire la verità uno dei due è un capolavoro natalizio che si riguarda ad ogni passaggio televisivo – “Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi” e “Mamma ho perso l’aereo”.

Bene: in questo 2022 appena iniziato e già variamente strapazzato dalla variante Omicron, meno pericolosa delle precedenti ma assai più bastarda a livello di contagiosità, si potrebbe realizzare una produzione cinematografica – lascio libera la fantasia di ciascuno riguardo alla scelta degli interpreti – che potrebbe portare un titolo del tipo “Cara, mi si è rimpiccolito il pisello”.

Spieghiamo: pare che tra gli effetti collaterali del Covid ci sia, per i maschietti ovviamente, un possibile rimpicciolimento del pene.

È quanto lamenta in un podcast un trentenne statunitense dopo essere uscito da una forma piuttosto grave della malattia. Bob – il nome è di fantasia – sostiene che “Quando sono uscito dall’ospedale, ho avuto alcuni problemi di disfunzione erettile. Questi sono gradualmente migliorati con alcune cure mediche, ma è sembrava che avessi un disturbo persistente. Il mio pene si è rimpicciolito, ho perso circa tre centimetri e mezzo e sono diventato decisamente meno dotato della media”. Aggiungendo poi: “Apparentemente è dovuto a un danno vascolare e i miei medici sembrano pensare che sia probabilmente permanente. So che questo potrebbe non avere importanza, ma il problema ha avuto un profondo impatto sulla mia autostima e la sfera sessuale”.

Scherzi a parte nessuno vorrebbe essere nei panni del povero Bob e anche se il fenomeno fosse, come è auspicabile, circoscritto a pochi individui sarebbe comunque interessante a livello statistico sapere quanti centimetri di pirillino sono stati perduti nel mondo.

Alcuni luminari si sono espressi in merito sostenendo che la cosa sia tristemente possibile, come dice l’urologa Ashley Winter “Il motivo principale per cui pensiamo che questo possa accadere è qualcosa che in gergo chiamiamo disfunzione endoteliale. Riguarda quindi le cellule che rivestono i vasi sanguigni, che sono davvero importanti per la funzione di molti organi e che vengono infettate dal virus. Ciò significa che non sono solo i polmoni ad essere colpiti dal Covid. E poiché l’erezione è un evento che dipende dal flusso sanguigno, quando quei vasi sanguigni sono colpiti, si può avere la disfunzione erettile”.

“C’è uno studio davvero interessante, che è stato fatto da alcuni urologi di Miami, nel quale sono stati prelevati campioni di tessuto del pene in uomini durante alcuni interventi – prosegue la Winter –. Le analisi hanno rivelato la presenza di particelle di virus e questo è stato osservato dopo che i pazienti si erano completamente ripresi dalla malattia. Quindi sappiamo chiaramente che il Covid può colpire il pene”.

Lo studio citato dalla specialista è stato pubblicato a maggio dello scorso anno sul World Journal of Mens’Health ed ha suggerito che “la disfunzione diffusa delle cellule endoteliali dovuta al Covid può contribuire alla disfunzione erettile”.

Ergo è assai consigliabile vaccinarsi perché il vaccino non mantiene lunga solo la vita.

Siccome il Covid è un virus democratico esiste anche il rovescio della medaglia, ovvero spaventosi casi di priapismo capitati a pazienti anche di una certa età.

Chissà come mai queste cose succedono sempre negli Stati Uniti, dove un settantenne anni è stato ricoverato a causa di una grave insufficienza polmonare dovuta al Covid. I medici che lo avevano in cura si sono accorti della comparsa di uno strano sintomo nel paziente, il quale ha manifestato un’erezione della durata di più di tre ore.

La vicenda è stata documentata in un lungo articolo pubblicato sull’“American Journal of Emergency Medicine”, per poi essere ripreso da varie testate giornalistiche internazionali. Ciò che ha destato maggiori sospetti è il fatto che, nonostante la terapia, il priapismo continuasse a manifestarsi. Proprio per questa ragione lo staff medico è stato costretto a drenare il sangue dal pene del paziente con un ago. Si spera che Frank – anche in questo caso il nome è di fantasia – fosse profondamente sedato allorquando il suo povero pipino è stato trattato come una bambolina Voodoo.

È documentato anche il caso di un sessantenne francese con un’erezione durata quattro ore.

Ultimamente sono riportate disfunzioni erettili anche a carico di giovani che si sono ritrovati o particolarmente gagliardi in alcuni casi mentre per altri meno fortunati è intervenuta una certa qual preoccupante mollezza.

Strano che i laboratori di fake-news a servizio dei no-vax non abbiano ancora messo in giro voci – ovviamente “documentatissime” – riguardo agli effetti avversi dei vaccini ricorrendo a cose del tipo “il siero che ti iniettano causa una tremenda ventilatio intestinalis putrens, come quella del cavalier Calboni di fantozziana memoria”, oppure “dopo il booster ti viene un alito tipo vecchia professoressa, tra la naftalina e un sorcio morto”, o ancora “hai fatto la seconda dose? vedrai cosa ti capiterà ai peli delle ascelle. Le trecce ci potrai fare!”, per finire con “il cugino della cognata di mio zio ha fatto la prima dose e adesso gli sono spuntate le corna”, lì però forse è più un effetto “postino” che “vaccino”.

Sul versante opposto – ovvero su quello dei vaccinati completi – girano in rete racconti mirabolanti riguardo al booster che non aumenterebbe solo gli anticorpi ma anche il corpo a corpo: secondo quanto è dato leggere si favoleggiano prestazioni sessuali da fare diventare livido di vergogna il Rocco nazionale declassandolo a eunuco. Se la notizia corrispondesse a verità da qui a qualche giorno ci potrebbe essere un’impennata di terze dosi, con baldi sessantenni e ventenni rampanti tutti a fare la fila agli hub con la prenotazione fatta da mogli e compagne.

Concludendo – sperando di non avervi orrificato – giova sottolineare ancora una volta che quello del Covid è davvero un virus del ca**o.

Alessandro Cammarano

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