16 Luglio 2021 - 10.53

I bambini della generazione M.

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di Alessandro Cammarano

È risaputo, oltre che facilmente verificabile, che i cani assomiglino all’umano con cui condividono l’esistenza – dire “padrone” pare sia politicamente poco corretto tanto che diverse associazioni, soprattutto quella dei puli ungheresi, hanno già fatto sentire il loro uggiolii di disappunto – tanto che molto spesso, quando li si incontra a passeggio o a sgambare all’interno degli appositi recinti, è parecchio facile confonderli. Non di rado si lancia un bastoncino ad un pensionato pingue scambiandolo per il suo carlino o, peggio, si allunga un pezzo di brioche alla ragazza “shabby chich” credendo di offrirlo al suo levriero afgano. Cose che capitano.

Allo stesso modo i bambini tendono ad assomigliare, soprattutto nel carattere e nei modi ai loro genitori, che troppo spesso li assecondano in ogni loro più fantasioso capriccio creando così una generazione a tratti peggiore della loro.

I bimbi di oggi appartengono alla Generazione Alpha, la seconda di nativi digitali, però esiste una sottogenerazione che corre sotterraneamente ed è caratterizzata da comportamenti vari e tutti ugualmente odiosi da parte di pargoli che godono del loro essere detestabili: la chiameremo Generazione Mxxxx; le quattro lettere che completano il nome mettetele voi, è facile.

La Generazione Mxxxx presenta, come si diceva, un vasto campionario di frugoli, molto spesso provenienti da famiglie agiate, ma talora anche figli di quella che una volta si sarebbe definita “piccola borghesia” quando non dalla oramai quasi estinta “classe operaia” – alla fine la Mxxxx è ecumenica nel suo manifestarsi – tutti occupati a rendere un po’ meno gradevoli le giornate di chi sta loro accanto o semplicemente se li trova sul suo cammino.

Tra le numerose categorie si prenderanno in esame le più comuni, quelle che saltano all’occhio e fanno prudere le mani, cercando di analizzarle brevemente trovando anche una giusta punizione secondo la Legge del Contrappasso, visto che siamo in anno dantesco.

Il più comune dei Bimbi Mxxxx è l’”arrogante” ovvero quello che invece di aver detto “mamma” come prima parola, ha invece pronunciato un perentorio “io!”. Il mondo deve ruotare intorno a lui, non è mai contento di nulla, gode nell’umiliare i suoi coetanei fin dai tempi dell’asilo nido, si bea nel far sentire inferiore la baby sitter, aiutato in questo da mammà che è un concentrato di pilates e dieta del Monaco Stilita, quindi perpetuamente incazzata col mondo. La sua punizione potrebbe essere quella di essere spedito in vacanza studio presso un college nordcoreano.

Terribile anche il “lamentoso” che non capisce perché chiunque lo sfugga; e ti credo! La voce è costantemente incrinata, l’occhio sempre lucido, il tono di voce è quello di un’orazione funebre. Quando gli si fa un regalo si sbaglia sempre e se, per puro caso, l’oggetto era quello desiderato allora il colore o il modello non sono quelli giusti, con conseguente frignamento e frasi del tipo “allora è vero che di me non vi importa nulla” o “il papà e la mamma di Tobia gli comprano solo cose belle”. Per punire questo soggetto un bel soggiorno in una colonia estiva dove le uniche parole permesse sono “Per piacere” e “Grazie”.

Orrendo il “bugiardo”, che di solito ha succhiato la menzogna – come gli spiriti eletti la santità – dal latte materno. Il piccolo mostro mente su tutto, negando quasi sempre l’evidenza. Non appena è in grado di articolare un discorso sensato inventa balle colossali anche su ciò che ha mangiato a colazione per proseguire poi sui luoghi delle sue vacanze, sul modello dell’auto del papà, finendo poi per mentire sul colore dei suoi stessi capelli. Per lui la permanenza in un’isola dove nessuno capisca nulla di cosa dica e gli ridano in faccia.

Infame il “saccente”, informato su qualsiasi argomento si tratti, perennemente infiltrato tra gli adulti gode ad esibire la sua ultima lettura o il documentario sulle stelle marine della Papuasia che ha recentemente visto, per non parlare di quando parla d’arte con il curatore della mostra a cui i genitori, spesso brava gente convita che il frutto del loro amore sia davvero un genio, lo hanno portato sennò avrebbe fatto lo sciopero della fame. A scuola è bravissimo ma è odiato sia dagli insegnanti, spesso rimbeccati dal piccolo genio, che dai compagni ai quali non passa mai il compito oppure fornisce loro risposte sbagliate sbeffeggiandoli in seguito. Punizione: due mesi in una discoteca heavy house, con musica a duemila decibel.

Alla fine di tutto meglio un ragazzino che torna a casa con un cinque in matematica ma aiuta a sparecchiare e si rifà il letto.

Alessandro Cammarano

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