18 Novembre 2021 - 16.08

Covid – Con l’aumento dei contagi limitazioni per tutti? Ma anche no!

Covid: ora basta, la misura è colma!

Che l’Europa sia nuovamente nella morsa del virus è ormai evidente. E ciò, volenti o nolenti, comporta che la curva dei contagi, i ricoveri nei reparti Covid e nelle terapie intensive, e purtroppo anche i morti, siano inesorabilmente destinati a salire anche in Italia.
Leggere che Angela Merkel dichiara “La situazione dei contagi in Germania è drammatica” dà l’esatta percezione di cosa stia realmente succedendo al di là delle Alpi, e di quale sia il rischio anche per noi se non verranno rapidamente prese alcune decisioni.
Non mi soffermo volutamente sui paesi dell’est Europa, quelli che per svariate ragioni hanno vaccinato meno, dove si parla apertamente di “catastrofe”, e mi limito ad osservare che in Austria ed in Germania hanno introdotto la regola del Green Pass “2G”, e molti Land tedeschi lo hanno fatto senza aspettare il via libera dal Governo centrale di Berlino.
Di cosa si tratta?
In linea generale, questa misura emergenziale prevede l’accesso ai luoghi pubblici solo per chi si è vaccinato (geimpft) o per chi è guarito (genesen) dal coronavirus. Ed esclude il tampone negativo.
Mi sembra evidente che la scelta sia quella di “isolare” i “renitenti al vaccino”, vietando loro di lasciare le proprie case se non per andare al lavoro, per i servizi essenziali, e per le emergenze mediche.
Mi pare già di vedere l’espressione inorridita dei lettori che aderiscono ai movimenti anti vaccinisti e No Vax!
Io credo che anche in Italia sia arrivato il momento di dire “basta, la misura è ormai colma!”
Non è più il tempo di essere buoni e comprensivi con coloro che, ormai è evidente, nessuno schioderà mai dalle loro convinzioni.
All’inizio contestavano la mascherina. Poi il vaccino, poi la seconda dose, adesso la terza. Contestavano la costituzionalità dei Dpcm, e si opponevano alla chiusura di bar e ristoranti reclamando il diritto all’aperitivo o alla sciatina, e gridavano allo scandalo per la lesione dei loro diritti costituzionali, senza ovviamente tenere conto dei diritti degli altri.
Sostenevano che le bare di Bergamo fossero una bufala, orchestrata dal Governo e da Big Pharma, che il Covid fosse un’influenzina, e quindi non fosse letale, che i milioni di morti nel mondo fossero morti “con” e non “per” il virus.
Adesso sfilano in cortei, tutti assembrati senza protezioni, alcuni con le divise dei campi di concentramento, denunciando una “dittatura sanitaria” che ovviamente esiste solo nelle loro teste.
Coloro che, nei palazzi del potere, continuano a ripetere che “bisogna puntare sulla persuasione”, mi dispiace dirlo, o vivono fuori dal mondo e non hanno capito nulla, oppure sono in qualche modo contrari ad assumere decisioni drastiche per interessi elettorali.
Ecco perchè è arrivato il momento che la “maggioranza silenziosa dei vaccinati” faccia sentire alta la sua voce, incalzando chi può e deve decidere ad assumere le misure che l’emergenza richiede.
Confesso che sulla problematica sono un po’ deluso de certe titubanze di Mario Draghi, anche se le comprendo visto che fra i leader dei Partiti che lo sostengono c’è chi strizza l’occhio da sempre alla galassia No vax, Matteo Salvini in testa, che non capisco come possa continuare a sostenere tesi apertamente in contrasto con quello che pensano e dichiarano i Governatori leghisti.
A nulla vale cincischiare sulla base di considerazioni del tipo che “in Italia la situazione non è quella di Austria e Germania”, perchè certi ritardi li pagheremo a breve.
Ce lo dice un fisico, il prof. Roberto Battiston, ora coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici, che senza l’introduzione immediata di nuove restrizioni a Natale si potrebbe arrivare a «25.000-30.000 nuovi casi al giorno e, di conseguenza, iniziare ad avere un impatto pesante a livello nazionale sul carico sanitario, con l’attivazione a livello regionale delle limitazioni previste dalle diverse fasce di colore”.
Qui non stiamo parlando di opinioni, buone per partecipare ai talk show, ma di numeri, di curve, di statistiche, di dati certi e verificabili, che ci dicono chiaramente che aspettare che in un’intera Regione scattino tutti i parametri necessari per l’ingresso nelle zone a colori potrebbe essere tardi, per cui è necessario agire tempestivamente anche con interventi locali, come nel caso delle città di Trieste e Gorizia, che hanno valori così alti da mettere in difficoltà il servizio sanitario.
Tergiversare ora per paura di alzare il livello di scontro con i No Vax e No Green pass, o di scatenare le proteste di certi settori economici, porta inevitabilmente ad un drastico peggioramento della situazione, con la conseguenza che sarebbe poi più difficile ed economicamente pesante, oltre che più lungo, invertire la tendenza.
Come dicevo i dati sono impietosi.
Il 17 novembre i nuovi casi sono stati 10.172, per la prima volta sopra quota 10mila dall’8 maggio scorso, contro i 7.698 del giorno prima, e soprattutto i 7.891 del 10 novembre.
La crescita esponenziale è già evidente, e se ieri abbiamo avuto 10mila infetti con 72 morti, quando fra due o tre settimane passeremo a due-tre volte tanto, e questa non è un’opinione ma una certezza data dalla statistica, anche il numero dei morti crescerà in proporzione.
La tendenza è la stessa in quasi tutte le Regioni, ed il Veneto è purtroppo ai primi posti di questa non commendevole classifica, con 1435 contagi nelle ultime 24 ore, e 7 vittime.
E’ quindi non è un caso se coloro che si confrontano quotidianamente con i numeri della pandemia, e parlo dei Governatori delle Regioni, stiano chiedendo a gran voce a Roma di adottare una sorta di “modello Austria”, cioè il lockdown per i non vaccinati.
E francamente non condivido la ritrosia, la titubanza, l’esitazione, di Mario Draghi a prendere il toro per le corna, affrontando di petto quella che ormai anche in Germania viene definita “l’epidemia dei non vaccinati”.
Certo il vaccino non protegge al 100% dal rischio infezione, anche se i dati ci dicono che preserva dalle terapie intensive, ma questa è l’unica arma che abbiamo, e su quella dobbiamo giocoforza puntare per evitare le chiusure dell’anno scorso.
Quindi il Governo e le Regioni non abbiano il timore di assumere decisioni drastiche nei confronti di una minoranza, per quanto rumorosa, che abusa dei diritti costituzionalmente garantiti, anche se deve essere chiaro che ciò non può voler certo dire che i vaccinati possano abbassare la guardia, perchè il virus continua a circolare con notevole aggressività.
Una democrazia non può essere messa in scacco da nessuno, e meno che mai da gruppi organizzati minoritari che mal interpretano in senso egoistico il diritto di espressione, di manifestazione e di autodeterminazione.
Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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