Asiago, inaugurata la Casa della Comunità

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È stata inaugurata questa mattina la nuova Casa della Comunità di Asiago, che vede la luce con un piccolo grande primato: è infatti la prima delle 8 Case della Comunità previste nel territorio dell’ULSS 7 Pedemontana.
Collocata al civico 2 di via Sisemol, dove in precedenza era ospitato il Distretto, dunque in una posizione centrale strategica in quanto facilmente raggiungibile, la struttura è stata realizzata in un edificio messo a disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Asiago che è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione da parte dell’Azienda socio-sanitaria.
«Si è molto parlato negli ultimi due anni della rivoluzione che sarebbe arrivata nell’organizzazione dei servizi sanitari territoriali grazie al PNRR: oggi quella visione diventa una realtà concreta – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza -, perché diamo inizio all’attuazione di un nuovo modello organizzativo che rappresenta per molti versi una rivoluzione. Ciò che scopriranno i cittadini, man mano che andremo ad attivare le nuove Case della Comunità, è che non si tratta di un modello teorico, ma di una novità che avrà un impatto concreto e positivo su molti aspetti, migliorando la nostra capacità di dare risposta alle esigenze dei cittadini in diversi ambiti. Inoltre il fatto che questa rivoluzione parta dall’Altopiano, che per le sue caratteristiche è un territorio in cui l’offerta dei servizi territoriali presenta una particolare complessità ma allo stesso tempo è particolarmente strategica, rappresenta un ulteriore elemento qualificante».
I lavori, durati circa 11 mesi (da aprile 2024 a marzo 2025), sono frutto di un investimento totale pari a 735 mila euro, di cui 500.000,00 tramite finanziamento PNRR – Missione 6.C1 – Investimento 1.1 “Case della Comunità e presa in carico della persona”, altri 203.333.68 tramite finanziamento FSR /altro e per 31.666,32 tramite finanziamento FOI.
Più in dettaglio, l’elenco dei interventi eseguiti comprende la demolizione e ricostruzione delle pareti divisorie interne per ricavare una nuova organizzazione degli spazi, nuovi controsoffitti, il rifacimento degli impianti elettrico, idraulico e dati, un nuovo impianto antintrusione e di controllo-accessi, un nuovo sistema antincendio, la sostituzione delle porte oltre alla tinteggiatura.
Il risultato è una sede che si sviluppa su due piani, per una superficie complessiva di circa 1.850 mq. Al piano rialzato sono collocati l’ingresso, i 2 ambulatori della Continuità Assistenziale, la centrale operativa dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), oltre ad altri 5 ambulatori, i servizi igienici e un ingresso separato sul retro fianco per la Continuità Assistenziale; al primo piano trovano invece collocazione il PUA – Punto Unico di Accesso – la Centrale Operativa Territoriale (COT), il Centro di Salute Mentale, il SerD, il servizio Vaccinazioni, il Consultorio Familiare e alcuni locali di servizio, oltre ad una sala riunione che funge anche da locale polifunzionale a disposizione della comunità.
In questi spazi, oltre ai servizi già citati, una volta a regime – come previsto dal decreto ministeriale 77/2022 – saranno inoltre presenti i Medici di Medicina Generale con ambulatorio in Altopiano, con la possibilità per gli utenti di accesso tramite il numero 116117 per prestazioni sanitarie non differibili.
Inoltre sarà presente l’Infermiere di Famiglia, che a seconda delle necessità potrà integrare i diversi percorsi di presa in carico, per varie necessità assistenziali come ad esempio attività di prevenzione ed educazione alla salute, monitoraggio, addestramento dei pazienti e caregiver sulle procedure da svolgere a domicilio e in generale per favorire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio.
Gli ambulatori presenti all’interno saranno inoltre utilizzati per l’attività specialistica ambulatoriale, con la presenza a rotazione, in funzione delle necessità dei pazienti, di varie specialità: Neurologia con particolare riguardo per i pazienti affetti da decadimento cognitivo, Cardiologia, Pneumologia Territoriale, Diabetologia, Oculistica e Dermatologia.
Gli spazi saranno inoltre utilizzati anche da altri servizi come le Cure Palliative, la Medicina dello Sport e il Dipartimento di Prevenzione per gli Screening.
«Gli spazi della Casa della Comunità – spiega il dott. Eddi Frezza, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 7 Pedemontana – nascono per essere flessibili, consentendo così di modulare l’offerta assistenziale in base alle effettive necessità della popolazione. Dunque la presenza dei singoli specialisti non sarà organizzata secondo un calendario fisso, ma sulla base delle effettive prenotazioni, e dunque bisogni assistenziali, dei cittadini che si sarà preventivamente rivolto al PUA. L’elenco delle specialità citate è dunque un set di base di servizi che potranno essere ulteriormente ampliati in futuro. In questo modo potremo garantire un’offerta molto articolata di attività nelle diverse sedi ottimizzando allo stesso tempo le risorse di personale medico».
Particolare importanza avrà anche la presenza – al primo piano – del Punto Unico di Accesso (PUA), previsto in tutte le Case della Comunità, che come suggerisce la denominazione fingerà da riferimento unico per le più diverse esigenze dei cittadini, garantendo una risposta coordinata ai loro bisogni e superando così la necessità di orientarsi tra i diversi servizi socio-sanitari esistenti. In particolare il PUA si occuperà della presa in carico delle persone con problemi sanitari e sociosanitari complessi, fornendo informazioni sulle prestazioni erogabili, sulle modalità e i tempi di accesso: sarà gestito da operatori che ascoltano e analizzano i bisogni dell’utente e dei familiari, individuano con loro il percorso assistenziale più adatto, integrandosi, ove necessario, con il Servizio Sociale dei Comuni e/o altri servizi territoriali.
Infine, nella nuova Casa della Comunità continueranno a essere erogati anche i servizi amministrativi già disponibili presso il Distretto.