8 Giugno 2025 - 10.53

Armi clandestine e da guerra in casa: arrestato vicentino

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VALDAGNO – Nel pomeriggio di venerdì 6 giugno 2025, una chiamata al 112 ha richiesto l’intervento urgente dei Carabinieri in contrada Nizzero, a Valdagno, per la presenza di una donna in evidente stato delirante, barricata al primo piano della propria abitazione.

Sul posto è intervenuta una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Valdagno, con il supporto dei militari delle Stazioni di Valdagno e Recoaro Terme, dei Vigili del Fuoco e del personale sanitario del Suem 118. La donna, una 58enne, è stata riportata alla calma grazie a una sedazione ed è stata successivamente trasportata per accertamenti presso il reparto di psichiatria dell’ospedale San Bortolo di Vicenza.

Durante le operazioni preliminari per garantire la sicurezza degli operatori, i Carabinieri hanno chiesto al marito della donna, un 61enne presente nel cortile, se all’interno dell’abitazione vi fossero armi. L’uomo ha risposto affermativamente, consentendo ai militari di scoprire un vero e proprio arsenale nascosto tra le mura domestiche.

All’interno dell’abitazione sono state rinvenute due pistole con matricola abrasa, una pistola mitragliatrice VZ 26 di fabbricazione cecoslovacca, un Kalashnikov AK-47, un Mauser K98, due moschetti risalenti alla Prima guerra mondiale, sette fucili da caccia (due dei quali modificati per il bracconaggio), due carabine ad aria compressa e circa 1400 munizioni di vario calibro. Tutto perfettamente funzionante e detenuto illegalmente.

L’uomo, già gravato da precedenti per violazioni in materia di armi, è stato accompagnato presso la caserma di via Sette Martiri. Al termine delle formalità di rito è stato arrestato per detenzione illegale di armi clandestine, da guerra e comuni alterate, e trasferito nel carcere di Vicenza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.

Si precisa che le attività svolte dai militari e il conseguente arresto sono stati adottati d’iniziativa, e che – secondo il principio di presunzione di innocenza – la colpevolezza dell’indagato sarà accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.

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