25 Gennaio 2018 - 10.25

VENETO – Assegni sociali non dovuti (anche a persone morte): 14 indagati

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La Guardia di Finanza di Treviso ha segnalato all’Autorità Giudiziaria 14 soggetti per l’illecita percezione di erogazioni pubbliche: dodici stranieri e due italiani.
I militari del Gruppo del capoluogo della Marca hanno passato al setaccio oltre mille posizioni di beneficiari di assegni sociali, individuando, anche tramite mirate indagini bancarie, i percettori senza titolo della speciale prestazione assistenziale erogata dall’INPS a cittadini anziani (con più di sessantacinque anni di età) in condizioni economiche particolarmente disagiate.
La contribuzione sociale, prevista dall’art. 3 della legge n. 335 del 1995, è concessa anche agli stranieri, a condizione che abbiano residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale.
Le investigazioni dei Finanzieri hanno disvelato sia casi di truffa aggravata ai danni dello Stato, sia condotte meno gravi di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Le frodi perpetrate si possono ricondurre a tre fattispecie:
– la riscossione di assegni concessi a favore di persone decedute. In quattro casi,
l’emolumento sociale continuava ad essere ricevuto indebitamente da familiari delegati
ad operare sul conto corrente del defunto. Da qui il nome dell’operazione, dato che
“48” nella smorfia napoletana è il numero del “morto che parla”;
– la fissazione di residenze fittizie, in modo da continuare a percepire l’erogazione senza
averne diritto. Una badante brasiliana, ad esempio, tornata a vivere in Sudamerica, per
non perdere l’assegno italiano non aveva spostato la residenza acquisita nel nostro
Paese e si faceva accreditare l’indennità su un conto corrente italiano;
– la finta separazione coniugale. Curioso è il caso scoperto dai Finanzieri di una coppia
di anziani trevigiani che si erano separati al solo fine di riscuotere la contribuzione
sociale, ma continuavano a condividere una normale vita familiare.
L’attività delle Fiamme Gialle ha permesso di ricostruire e segnalare all’Autorità Giudiziaria l’illecita percezione di erogazioni pubbliche per mezzo milione di euro complessivi, e di revocarne sedici per assistenza sanitaria di base non spettanti in quanto elargite a favore di quattro defunti e di dodici stranieri solo formalmente residenti in Italia.

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