21 Luglio 2016 - 11.04

VICENZA – Sommerso dai debiti, simula furto nel proprio locale

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VICENZA – Appropriazione indebita aggravata e simulazione di reato. Queste le gravi accuse che pesano su Franco Torsello, 23 anni, titolare dell’Eternity Luonge Bar in corso Fogazzaro 135 a Vicenza, che secondo gli agenti della squadra mobile di Vicenza avrebbe simulato il furto avvenuto all’interno del proprio locale nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorsi allo scopo di rivendere l’attrezzatura presa in comodato d’uso e così ripianare i numerosi debiti. Imputazioni pesanti per il giovane che poco tempo fa aveva dichiarato la propria intenzione di vendere il bar dopo aver subito tre furti in poco più di un mese, senza risparmiare accuse nei confronti dell’Amministrazione comunale per non aver impedito che corso Fogazzaro diventasse “peggio del Bronx”.

Torsello non avrebbe però agito da solo: sono infatti con lui indagati, ma solo per l’appropriazione indebita, Marco Plaitano, 26 anni, e Astrit Kaziu, 39, albanese, entrambi residenti a Cresole di Caldogno. Nessuna sorpresa per gli investigatori che, già da tempo, sospettavano una piena implicazione dell’uomo nel caso in questione: nessun segno di effrazione, antifurto non inserito tra i primi indizi di un possibile coinvolgimento, senza contare l’errore principale di Torsello, il quale aveva dichiarato agli agenti, prima ancora di arrivare al locale, che il valore della refurtiva era di 20 mila euro. Nello specifico, erano stati sottratti un televisore da 32 pollici, due casse stereo, la macchina professionale del caffè, l’impianto per spillare la birra e le bibite, la lavastoviglie, la macchina per la produzione del ghiaccio e tutte le bottiglie di alcolici e analcolici.

Grazie alle minuziosi indagini condotte dal pubblico ministero Barbara De Munari, mediante l’analisi dei tabulati telefonici e delle telecamere di videosorveglianza, nonché delle dichiarazioni di alcuni testimoni, è stato possibile ricostruire la vicenda e scoprire anche l’ulteriore coinvolgimento di Kaziu e Plaitano. Non è tuttavia ancora chiaro se i due fossero a conoscenza delle reali intenzioni di Torsello, vero ideatore del piano.

Di P.G.

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