Perché presto i computer saranno venduti senza cavi di ricarica

Acquistare un computer senza caricabatterie potrebbe diventare la normalità già nei prossimi mesi. La pratica, già osservata da chi ha comprato recentemente un nuovo smartphone, è il risultato delle nuove normative europee volte a ridurre gli sprechi nel settore digitale. L’Unione Europea ha armonizzato le porte di ricarica dei dispositivi di piccole dimensioni, imponendo l’uso della porta USB-C, e ha incoraggiato i produttori a vendere i dispositivi senza cavi inclusi, così da limitare il proliferare di accessori inutilizzati nelle case dei consumatori.
Attualmente il regolamento riguarda smartphone, tablet e fotocamere, ma dal prossimo aprile 2026 entrerà in vigore anche per i laptop. Apple ha anticipato i tempi e ha già iniziato a commercializzare il nuovo MacBook Pro senza caricabatterie, che può essere acquistato separatamente al costo di 65 euro. Un dettaglio non trascurabile, considerando che il prezzo del computer si aggira intorno ai 2.000 euro, ha sottolineato il giornalista tecnologico Anicet Mbida durante “Bonjour! La Matinale TF1” di lunedì 20 ottobre.
Mbida ha evidenziato il lato positivo della standardizzazione delle porte di ricarica: con un unico cavo compatibile per tutti i dispositivi, diventa più semplice condividere o sostituire i cavi. Tuttavia, la novità non è stata accolta con entusiasmo da tutti i consumatori. “Da un lato, i produttori risparmiano denaro, poiché hanno un accessorio in meno da inserire nella confezione, ma noi consumatori finiamo per pagare lo stesso prezzo, o anche di più, per un dispositivo con un accessorio in meno”, ha spiegato il giornalis













