VICENZA – Religioni, un convegno sul dialogo

Si terrà domenica 11 marzo, alle 15.30, al cinema teatro San Marco di Vicenza, il 14° convegno delle religioni, che quest’anno verterà sul tema “Dio dà dignità al povero”. L’iniziativa, promossa dal Centro ecumenico Eugenio IV, con il patrocinio del Comune di Vicenza e con la collaborazione della Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo, costituisce in diocesi l’incontro più significativo del dialogo interreligioso, dando modo di conoscere le religioni presenti, di aprirsi al dialogo e di cogliere le profonde sintonie presenti. “Il Comune in questi anni – ha esordito l’assessore Isabella Sala – ha sempre sostenuto in modo convinto questa iniziativa. Il Centro ecumenico, del resto, è una risorsa preziosa del nostro territorio, nato ancora nel 1982, quindi con notevole lungimiranza, dal momento che il dialogo interreligioso è ormai diventato da una parte una necessità, dall’altra un’opportunità. La società è infatti radicalmente cambiata: viviamo in una comunità multiculturale e multireligiosa, per cui c’è necessità di dialogo, che diventa a sua volta un’opportunità, perchè ognuno è costretto a riflettere sulla propria identità religiosa e culturale, partendo dal presupposto che l’identità è un concetto sempre in divenire, che si forma proprio dal confronto con gli altri”. “L’aspetto più significativo – ha evidenziato monsignor Giuseppe Dal Ferro – è che il convegno non è promosso da noi del centro ecumenico, con gli altri invitati come ospiti, bensì è il frutto di incontri mensili con i responsabili delle altre religioni, assieme ai quali decidiamo il tema da proporre, i relatori e il messaggio concordato. Quest’anno dunque abbiamo deciso di dare attenzione ai poveri, perchè ci accorgiamo che la società attuale sta forse uscendo dalla crisi, ma il divario tra ricchi e poveri aumenta anzichè diminuire, a causa di un modello di sviluppo occidentale che in fondo accentua queste differenze. E per poveri non intendiamo solo l’accattone o il barbone, ma anche colui che non ha un lavoro sicuro o che è mal retribuito o è precario, che è senza sicurezze sociali o incapace di difendere i propri diritti. Questo povero tuttavia, secondo le chiese, ha una dignità che deriva dai libri sacri, ma anche dal punto di vista umano. Il povero, in fondo, testimonia che la dignità dell’uomo si radica sulla persona e non su quello che ha o su come è vestito o sui titoli che può vantare”. “Siamo partiti 14 anni fa a organizzare questo convegno – ha aggiunto Agostino Pilati – con l’idea di ‘camminare insieme’, dettata dalla necessità di incontrare le espressioni religiose sul territorio, soprattutto le loro genti. La conoscenza delle altre culture e religioni poteva essere tempo fa semplicemente un interesse. Ora è invece diventata un’esigenza del nostro tempo conoscere chi lavora nelle nostre aziende, chi ci porta i volantini, chi incontriamo per strada. Ciò porta peraltro un arricchimento personale, che passa appunto per la conoscenza di nuovi punti di vista”. Il convegno, condotto dal giornalista Giandomenico Cortese, prevede interventi di don Enrico Pajarin, direttore della Caritas diocesana, di Adderrazzak Lemkhannet per la religione musulmana, della monaca indù Svamini Shuddhananda Ghiri, nonché di Kuljit Kaur e Mani Chohan rispettivamente per i sikh e i ravidassia, i quali si confronteranno su un tema di grande rilevanza sociale, per formulare infine un messaggio al territorio. Dopo un’esibizione di danza filippina e i saluti di benvenuto, i relatori affronteranno la questione “Dio e i poveri” nei testi sacri, cui seguirà la coreografia “Crna trava” a cura dell’associazione culturale serba Sloga di Vicenza. Il confronto riprenderà sul tema “Dio e e i poveri” nelle esperienze delle religioni. Al termine è prevista un’altra coreografia, “Danza del popolo dei sopi”, a cura dell’associazione culturale Jelek di Arzignano, quindi il messaggio conclusivo, una danza indiana e, per chiudere, un buffet multietnico.













