VICENZA – Mega truffa a un orafo vicentino, diamanti svaniti nel nulla
Una truffa in grande stile architettata da professionisti. Vittima un noto imprenditore orafo vicentino che ha perso diamanti per un controvalore di circa 500 mila euro. Tutto inizia qualche settimana fa, quando un mediatore campano contatta un intermediario della ditta vicentina. Dice di lavorare per conto di un facoltoso imprenditore napoletano che intende investire una grossa cifra in pietre preziose. Ne seguono varie trattative con l’azienda vicentina interessata all’affare ma che, prima di procedere alla vendita di diamanti, si cautela tramite la propria banca. L’istituto di credito al quale si appoggia l’azienda esegue le dovute verifiche con la banca d’appoggio del compratore napoletano. Tutto sembra in regola. L’azienda vicentina sarebbe stata pagata con assegni circolari che risultavano autentici e coperti. Si procede quindi alla cessione dei diamanti, a Vicenza, lo scorso fine settimana. L’intermediario vicentino incontra il napoletano e l’affare è fatto. Qualche sospetto comincia a insinuarsi nel momento in cui il napoletano afferma che il facoltoso referente di Napoli avrebbe intenzione di fare altri investimenti, per 1 milione e 500 mila euro. Un semplice pour-parler lasciato in sospeso, ma che fa drizzare le antenne ai vicentini. I due si salutano e l’emissario napoletano si allontana in taxi. Il sospetto trova fondamento all’inizio di questa settimana, quando l’azienda vicentina chiede un’ulteriore verifica alla propria banca. Gli assegni risultano essere scoperti, probabilmente sono assegni rubati o in bianco e, soprattutto, dalla banca napoletana fanno sapere che nessuno aveva precedentemente parlato con il direttore. Sull’episodio sta indagando la squadra mobile di Vicenza. Si cerca di risalire agli autori della truffa e capire se nel primo contatto fra le due banche non vi sia stata una deviazione di chiamata o l’indicazione di un referente complice dei truffatori. La vicenda rischia anche di avere uno strascico in sede civile. L’azienda vicentina, infatti, aveva delegato la verifica alla propria banca e la potrebbe ritenere quindi corresponsabile del danno subito.
P.U. – redazione Tviweb














