VENETO – Obiettivo Zona Bianca, se la Zona Gialla non ci farà ripartire da zero

Dopo diverse settimane il Veneto, come molte altre regioni torna in zona gialla. Una lunga attesa durante la quale la nostra regione (per contagiati e morti per milione di abitante) è stata una delle più colpite al mondo.
9 mila morti su 5 milioni di abitanti significa, infatti, 1800 morti per milione. Se pensiamo che il Belgio, Paese al mondo più colpito (esclusi i minuscoli Gibilterra e San Marino) con 1.815 decessi per milione, il quadro è chiaro.
L’obiettivo è arrivare alla zona bianca, quella degli scenari di luglio e agosto, ma il timore è che un ritorno alla zona gialla, con la riapertura delle scuole, possa riportare in alto i contagi. Il quadro attorno al Veneto non è dei migliori, considerando il numero dei contagi che riprende in tutti i Paesi europei quando le restrizioni sono anche leggermente allentate (vedi terza ondata per Francia, Spagna e Gran Bretagna).
Cosa significa zona bianca?
Può essere istituita quando ci sono meno di 50 casi su 100mila per almeno 3 settimane. Oltre ai contagi bassi si deve essere in presenza di uno scenario 1 (una situazione simile a quella di luglio e agosto) e di un rischio determinato dai 21 parametri basso. Nella zona bianca “non si applicano le misure restrittive”, si legge nella comunicazione sul decreto legge del 13 gennaio 2021, “previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli”.
Potrebbero quindi riaprire i luoghi della cultura, i centri sportivi al chiuso, non ci sarebbe più il coprifuoco dalle 22 alle 5. Inoltre ristoranti e bar potrebbero riaprire senza limiti di orario, ma sempre con l’obbligo di rispettare e far rispettare ai clienti le regole anti-contagio (uso obbligatorio della mascherina, distanziamento interpersonale e divieto di assembramento).
Attualmente in Veneto i contagi sono in calo ma dovrebbero scendere sotto i 250 al giorno per poter pensare ad una zona bianca che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe verificarsi a fine febbraio. Ma i nodi al pettine arriveranno a metà febbraio, quando si vedranno gli effetti della zona gialla.
In sostanza, l’entusiasmo per la zona gialla dovrebbe farci pensare al rischio di una ripresa di contagiati, ricoveri e decessi. Se si vuole ottenere la zona bianca è necessario prestare molta più attenzione rispetto ai mesi di ottobre e novembre, quando con un certo compiacimento abbiamo ottenuto la zona gialla per poi finire nel baratro.













