24 Febbraio 2025 - 10.13

USA – Musk (e Trump) contro l’FBI, che ignora la mail del magnate

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Le agenzie federali dicono “no” a Musk: resistenza contro l’ultimatum del magnate

Washington, 23 febbraio 2025 – Il Pentagono, l’FBI e altre agenzie governative statunitensi hanno respinto la richiesta di Elon Musk di giustificare il proprio operato. Domenica 23 febbraio, i vertici federali hanno invitato i propri dipendenti a ignorare l’e-mail in cui il miliardario chiedeva di rendicontare le attività svolte, a seguito di un ultimatum voluto dai consiglieri di Donald Trump.

La direttiva, ritenuta un’ingerenza nei processi interni delle istituzioni, è stata boicottata da più fronti, rappresentando un ostacolo significativo per l’uomo d’affari e per i fedelissimi del presidente, che lo hanno posto in posizioni chiave per ridurre la spesa pubblica.

Musk e la richiesta di rendicontazione

Sabato 22 febbraio, Musk – su pressione di Trump affinché fosse “più aggressivo” nel taglio dei costi governativi – ha inviato una comunicazione ai dipendenti federali chiedendo loro di elencare cinque attività svolte nell’ultima settimana, da inoltrare ai superiori entro lunedì sera. L’ordine vietava di condividere informazioni riservate, ma lasciava intendere che la mancata risposta potesse essere interpretata come una “dimissione volontaria”.

Le agenzie federali rifiutano l’ordine

In una nota pubblicata su X, Darin Selnick, funzionario del Pentagono, ha chiarito che “il Ministero della Difesa è responsabile della valutazione del proprio personale” e ha ordinato alle squadre del Dipartimento della Difesa di “sospendere qualsiasi risposta” alla richiesta di Musk.

Anche la CIA e l’FBI hanno adottato la stessa linea. Kash Patel, nominato da Trump nuovo direttore della polizia federale, ha ribadito che ogni procedura di valutazione deve restare sotto il controllo dell’ufficio del direttore dell’FBI.

Sindacati sul piede di guerra

L’AFGE, il principale sindacato dei dipendenti pubblici federali, ha annunciato battaglia contro qualsiasi tentativo di licenziamento arbitrario. “Ancora una volta, Elon Musk e l’amministrazione Trump dimostrano il loro totale disprezzo per i lavoratori federali e per i servizi essenziali forniti agli americani”, ha dichiarato il presidente Everett Kelley.

Musk accusa: “Pura e semplice frode”

Musk ha difeso la sua iniziativa sostenendo che “molti dipendenti pubblici lavorano talmente poco da non controllare neanche la posta elettronica”. Ha poi insinuato che alcuni stipendi vengano pagati a identità inesistenti o addirittura a persone decedute, definendo il fenomeno “pura e semplice frode”, senza tuttavia fornire prove a supporto delle sue affermazioni.

Il braccio di ferro tra il governo federale e il miliardario sembra destinato a proseguire, mentre cresce la tensione tra le istituzioni e l’amministrazione Trump.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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