Regolamento UE contro la deforestazione, Donazzan (FdI): “A rischio il settore conciario europeo”

Bruxelles, 31 ottobre 2025 – Il settore conciario europeo rischia di subire gravi ripercussioni a causa del regolamento UE sulla deforestazione (EUDR), secondo quanto dichiarato dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento europeo.
“Eliminare la deforestazione dalla catena del valore è un obiettivo condivisibile, ma non si può perseguirlo penalizzando intere filiere produttive che nulla hanno a che fare con il fenomeno”, ha affermato Donazzan. Secondo l’europarlamentare, le aziende conciarie stanno vivendo un clima di incertezza senza precedenti: “Prima l’annuncio di un rinvio dell’entrata in vigore del regolamento al 2027, poi la brusca retromarcia confermando la data del 30 dicembre 2025. Un cambiamento improvviso che rende praticamente impossibile adeguarsi ai nuovi obblighi di due diligence”.
Donazzan sottolinea inoltre come le promesse di semplificazione non siano state concretizzate: “Non è stata prevista alcuna categoria ‘no-risk’ o ‘low-risk’, e ciò significa che anche i fornitori provenienti da Paesi a basso rischio dovranno essere geolocalizzati, con un aggravio burocratico insostenibile, soprattutto per le piccole e medie imprese”.
L’europarlamentare ricorda poi che la filiera conciaria bovina non contribuisce direttamente alla deforestazione e rappresenta un esempio di economia circolare, trasformando un sottoprodotto dell’industria alimentare in un materiale durevole e di qualità. “Inserirla nel campo di applicazione dell’EUDR è una scelta sproporzionata, contraria al principio di proporzionalità che dovrebbe guidare ogni atto normativo europeo”, ha aggiunto.
Donazzan conclude chiedendo alla Commissione europea “una revisione urgente delle modalità di applicazione del regolamento, con strumenti di semplificazione e un confronto costruttivo con le imprese del settore. Difendere la pelle italiana ed europea significa difendere lavoro, innovazione e sostenibilità reale, non ideologica”.













