24 Novembre 2025 - 17.08

Regionali Veneto – Vince Stefani: “Grazie Veneti!”. La Lega sorprende e doppia (per ora) FdI. Sorpresa Szumski

— Scrutinio, dati reali (4.706 sezioni su 4.729)

Alberto STEFANI (Centrodestra): 64,4%

-Al momento la Lega è al 36,3 % mentre Fratelli d’Italia è al 18,68%, Forza Italia al 6,29%

Giovanni MANILDO (Centrosinistra): 28,87% (PD: 16,61%, AVS 4,43%)

Riccardo SZUMSKI (Resistere Veneto): 5,12%

Marco RIZZO (Democrazia Sovrana Popolare): 1,09%

Fabio BUI (Popolari per il Veneto): 0,51%

Alberto Stefani vola verso la vittoria e ringrazia gli elettori sui social con un messaggio: “Grazie Veneti!

Con grande emozione ho ricevuto l’onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Voglio essere chiaro: metterò al primo posto i bisogni delle persone e sarò presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato. E, insieme alle forze della coalizione, che ringrazio, da domani sarò già al lavoro. Con occhi e cuore solo per il Veneto”.

—Aggiornamento ore 16.36 prime proiezioni

Le prime proiezioni sul voto reale danno Alberto Stefani in vantaggio con il 60,5% (Opinio/Rai) e con il 62,5% (Swg/La7). Manildo segue con il 30.8% (Opinio) e 31,1% (Swg). I primi dati reali danno la lista Resistere Veneto di Szumski sopra la soglia di sbarramento, quindi eletta in consiglio.  Per SWG Riccardo Szumski è al 4,8 %, Marco Rizzo si ferma ll’1 % e Fabio Bui è allo 0,6 %.

—Aggiornamento ore 15.25 I partiti secondo gli exit poll

L’instant poll Youtrend per Sky TG24, con dati aggiornati alle 15:00, indica un chiaro vantaggio per la coalizione a sostegno di Stefani, che raccoglie un ampio consenso. La lista di maggior peso in questa coalizione è Fratelli d’Italia – Meloni, stimata tra il 24% e il 28%. Segue da vicino la Lista Lega- Stefani con un intervallo compreso tra il 22,5% e il 26,5%. Forza Italia si attesta su percentuali più contenute, tra il 6% e l’8%, mentre la lista Veneta Autonomia è stimata tra l’1% e il 3%. Le altre liste di Stefani, come Noi Moderati e la lista Stefani Presidente, si posizionano entrambe tra lo 0% e il 2%.

Sul fronte dello sfidante Manildo, la lista di maggioranza è il Partito Democratico con una forchetta del 15,5%-19,5%. Seguono la lista Verdi Sinistra (4%-6%) e il Movimento 2050 (2%-4%). Le liste civiche come Uniti per Manildo Presidente e Civiche Venete sono entrambe stimate tra l’1,5% e il 3,5%. La lista Pace Salute Lavoro si attesta tra lo 0% e il 2%, e Volt tra lo 0% e l’1%.

Per quanto riguarda le altre liste Resistere (Szumski) andrebbe dal 2 al 4 %. Democrazia Sovrana e Popolare (Rizzo) dall1,5 al 3,5% e Popolari per il Veneto (Bui) dallo 0 al 2%.

— Aggiornamento ore 15

I primi exit poll confermano la vittoria annunciata di Alberto Stefani, dato in netto vantaggio sia dal consorzio Opinio per Rai (59–63%) sia da Swg per La7 (58–62%). Il principale sfidante, Giovanni Manildo, si attesterebbe invece tra il 30–34% per Opinio e il 32–36% per Swg. Un quadro che, salvo sorprese allo spoglio, indica un risultato largamente favorevole al centrodestra.

Affluenza in significativo calo: la rilevazione di lunedì alle 15 indica una partecipazione al 43,88%, contro il 61,01% registrato alle precedenti regionali, quasi sedici punti in meno. La conclusione dei tre mandati di Luca Zaia, che aveva abituato i veneti a percentuali record, potrebbe aver inciso sulla mobilitazione elettorale, accentuando la disaffezione al voto.

I candidati in corsa erano cinque:
Alberto Stefani (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia–Noi Moderati, Liga Veneta, Unione di Centro);
Giovanni Manildo (Pd, M5S, AVS e liste civiche);
Riccardo Szumski (Resistere Veneto), ex sindaco di Santa Lucia di Piave, radiato dall’Ordine dei medici per posizioni no vax, decisione su cui pende ricorso;
Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare);
Fabio Bui (Popolari per il Veneto).

Con questa elezione si chiude l’era Zaia, durata quindici anni. Il governatore uscente corre comunque come capolista della Lega in tutte le province.

La composizione del nuovo Consiglio regionale prevede l’elezione di 49 consiglieri, a cui si aggiungono il presidente e il secondo candidato più votato, per un totale di 51 seggi.

Test per il centrodestra: grande attenzione è rivolta agli equilibri interni alla coalizione. Secondo i sondaggi della vigilia, Lega e Fratelli d’Italia erano in competizione per il primo posto. L’esito determinerà non solo i rapporti di forza nel Consiglio ma potrà avere ripercussioni anche sul futuro voto in Lombardia: una Lega prima in Veneto potrebbe rivendicare la guida anche nella regione confinante.

Decisiva sarà inoltre la percentuale finale di Stefani, che inciderà direttamente sulla quota di seggi assegnati alla coalizione. Il sistema proporzionale veneto prevede:
55% dei seggi alla coalizione del presidente eletto se supera il 40% dei voti validi;
60% se supera il 50%;
– e quote ulteriormente maggiori oltre il 60%.
Le soglie di sbarramento sono fissate al 3% per le liste e al 5% per le coalizioni.

Affluenza in netto arretramento alle elezioni regionali del Veneto. Alla rilevazione delle 23 di domenica, ha votato il 33,88% degli aventi diritto: un dato in caduta di oltre dodici punti rispetto al 2020, quando alla stessa ora era stato registrato il 46,13%.

Il calo, confermato dai dati della piattaforma Ministeriale Eligendo, inserisce il Veneto nella poco rassicurante tendenza nazionale: nelle tre regioni chiamate al voto questo weekend, l’astensione si sta rivelando la vera protagonista.

Veneto in testa… ma sempre in calo

Nel confronto con Campania e Puglia, il Veneto resta la regione con la partecipazione più alta, ma il trend è comunque negativo.

  • Veneto: 33,88% (46,13% nel 2020)
  • Campania: 32,07% (38,91% nel 2020)
  • Puglia: 29,45% (39,88% nel 2020)

Seconda giornata di voto: seggi aperti fino alle 15

Oggi, lunedì, si sta svolgendo la seconda e ultima giornata di votazione. Le urne resteranno aperte fino alle 15, ora dopo la quale inizierà lo spoglio per l’elezione del nuovo presidente e del nuovo Consiglio regionale.

Cinque i candidati in corsa sostenuti complessivamente da sedici liste. Dopo quindici anni di governo Zaia, queste elezioni segnano un passaggio simbolico importante per la politica veneta.

La soglia che determina la maggioranza

La legge elettorale regionale prevede meccanismi di premio alla coalizione vincente:

  • con oltre il 40% dei voti validi, alla coalizione del nuovo presidente spetterà almeno il 55% dei seggi;
  • superata la soglia del 50%, la quota sale al 60%;
  • oltre il 60%, la maggioranza ottiene ulteriori seggi, riducendo proporzionalmente quelli dell’opposizione.

In attesa di capire se la partecipazione crescerà nella giornata di oggi, resta un dato per ora inequivocabile: la disaffezione al voto sta segnando questa tornata elettorale più dei candidati stessi.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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