ORGIANO – Ex Faral, sindacati contro Banca Intesa
I sindacati danno l’allarme: “Banca Intesa mette in ginocchio la ex Faral e i suoi dipendenti!”. Secondo i rappresentanti di FIOM e FIM Vicenza, infatti, la burocrazia della banca minaccerebbe il futuro della Campo di Calore (ex Faral) e l’investimento russo, applicando una penale da 30mila euro al mese per la permanenza nello stabile. Riceviamo e pubblichiamo comunicato.
“Le organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil rispettivamente rappresentate da Maristella Zambon e Massimo Andolfo, si dichiarano fortemente preoccupate per il destino occupazionale dei 32 lavoratori della Campo di calore Srl, fonderia specializzata nella pressofusione di alluminio per la produzione di termosifoni domestici.
Nell’incontro effettuato ieri (9 dicembre 2015) presenti per la Campo di Calore l’Amministratore Unico Zakirov Rinat assistito dallo Studio Silvestrini & Patners di Legnaro, le OO.SS. e le Rappresentanze Sindacali Unitarie hanno preso atto della situazione di completo stallo sull’acquisizione dell’immobile che si trascina oramai da mesi.
Una incertezza che si ripercuote direttamente sui lavoratori ora messi in Cassa Integrazione dalla Società a partire dal prossimo 14 dicembre e per 3 mesi.
Le OO.SS. ritengono inammissibile che i posti di lavoro che coinvolgono 32 famiglie in un territorio peraltro avaro di opportunità occupazionali, possano essere messe a rischio, a causa di un’inspiegabile lentezza della procedura concorsuale.
Infatti l’immobile di Orgiano dove insistono le attività produttive, è coinvolto nel concordato preventivo della Ex Faral in liquidazione e posto in vendita nell’ambito del piano concordatario approvato dai creditori.
In particolare la situazione di stallo sembrerebbe tutta in capo alla società di Leasing appartenente al gruppo di Banca Intesa, che nonostante da tempo abbia sul tavolo una proposta concreta di acquisizione da parte proprio di chi oggi ha rilevato l’attività produttiva (la società russa), non avrebbe ancora dato alcun tipo di parere sulla proposta!
In questo quadro le organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori, richiamando la Dirigenza di Banca Intesa ad una sensibilità sociale rivolta a questa comunità che attende di conoscere il proprio futuro oggi fortemente compromesso da questo immobilismo”.














