“Non devi studiare!”, 50enne straniero picchia a sangue la figlia studentessa

Un uomo di 50 anni è stato arrestato ieri alle 13 dalle Volanti della Polizia di Stato di Vicenza. Si tratta di Din Islam, cittadino del Bangladesh regolarmente residente a Vicenza. Le accuse sono pesanti: maltrattamenti in famiglia e lesioni, con l’aggravante della relazione parentale con le vittime.
A chiamare la polizia è stata la figlia di 20 anni, nata in Italia. Ha richiesto aiuto perché il padre stava picchiando selvaggiamente lei e la madre di 48 anni.
Giunti sul posto, nella zona Ovest della città, gli agenti hanno trovato la ragazza, studentessa universitaria, in lacrime e piegata a terra, che lamentava un forte dolore al basso ventre. Anche la madre piangeva e presentava un segno evidente di violenza al viso e una mano sanguinante con una profonda ferita al pollice. Le due si erano rifugiate in una camera da letto, che era stata messa completamente a soqquadro, con sedie rotte e vetri della finestra infranti.
Il padre, in stato di agitazione e presumibilmente sotto i fumi dell’alcol, si trovava in corridoio ed inveiva contro le due donne, soprattutto la figlia definita. La insultava urlandole ‘puttana’ e dicendole che non doveva continuare a studiare’, chiedeva anche la restituzione di 300 euro.
Gli agenti hanno arrestato l’uomo e hanno raccolto informazioni sufficienti per capire che le vessazioni duravano da un bel po’, tanto che la 20enne si era già recata in passato al pronto soccorso, ma per timore del padre non aveva sporto denuncia. Non solo, il fratello più giovane della ragazza, ha confermato che il padre era fortemente contrario al fatto che studiasse, tanto che la giovane gli aveva chiesto più volte di nascondere i libri perché temeva la reazione del padre violento, che li avrebbe sicuramente distrutti.
Le due donne sono state medicate sul posto e invitate a recarsi al pronto soccorso. Per loro la prognosi è di cinque giorni. L’uomo, arrestato è stato messo a disposizione del GIP, mentre il Pm ha chiesto la convalida dell’arresto.













